GROSSETO – Maggiori controlli da parte della Polizia municipale, ma anche un protocollo da firmare per creare un elenco, una sorta di albo a cui attingere per il lavoro agricolo. Sono alcune delle proposte concrete per combattere la piaga del caporalato in Maremma fatte da Massimo Ceciarini, candidato sindaco di Insieme a sinistra. «Una presenza che non combacia con i valori della nostra comunità – afferma Marco Sabatini si Si, Sinistra italiana – è impensabile che nel 2016 ci sia ancora chi viene sfruttato in questo modo». Il fenomeno continua infatti ad interessare Grosseto.
«Credo si importante che lista e candidato sindaco abbiano scelto di ridiscutere, in campagna elettorale, di un questo tema – afferma la parlamentare di Si Marisa Nicchi -. Non possiamo permettere che ci siano persone costrette a vivere in condizioni lavorative inaccettabili: condizioni degradanti in cui è calpestata la dignità. Chi crede che queste cose non lo tocchino sappia che in realtà il caporalato ha e avrà ripercussioni sulla vita di tutti: quando vengono meno tutele e diritti, piano piano vengono meno per tutti. Non dobbiamo permette alla mafia di attecchire in questo territorio».
Ceciarini interviene sulla legge, che dovrebbe avere «pene più severe anche per gli imprenditori. Il caporalato e un’offesa e un affronto a tutti noi. Ci sono amministrazioni che hanno fatto propria una proposta della Cgil, sul collocamento pubblico agricoltura. Una sorta di albo che viene stilato di comune accordo tra proprietari, comune e ufficio per l’impiego per cui ogni assunzione è monitorata, non può dar luogo a scappatoie e prevede agevolazioni per quegli imprenditori che vi aderiscono. Inoltre tra i tanti compiti polizia municipale c’è quello della tutela dei luoghi di lavori: vogliamo istituire un gruppo specializzato che monitori l’agricoltura e i suoi flussi. Bisogna che sia chiaro che in Maremma non c’è terreno fertile per il caporalato».