SANTA FIORA – Da Case Raspini si vedono ascendere i primi boschi della montagna amiatina; si vede l’inizio della Valle del Fiora e il Monte Labbro di Lazzaretti con la sua cima squadrata. Ma è meglio non guardarsi troppo intorno e concentrarsi viceversa sui propri piedi, per non incespicare nelle crepe di una strada devastata ormai da mesi. Sono in corso lavori di rifacimento della conduttura idrica e si deve avere pazienza.
Gli abitanti, una manciata poco rumorosa e dalla scarsa incidenza elettorale, ce l’avevano la pazienza, e a dire la verità riponevano grandi speranze sul nuovo cantiere che avrebbe dovuto eliminare una volta per tutte l’annoso paradosso, la barzelletta dicono loro, delle decine di riparazioni, le famose “cravatte” ai tubi marciti, che puntualmente cedevano o preludevano ad altre rotture.
Invece hanno dovuto assistere increduli a qualcosa di oltre: fuoriuscite d’acqua anche dopo la totale sostituzione delle vecchie malconce tubature. Settimane, nessun operaio o tecnico si è più fatto vivo in questa Terra di mezzo; il serpentone dello scavo ricoperto è ovviamente ben lungi, per fortuna diremmo, dall’essere asfaltato. La pazienza dei cittadini è finita.