ROCCASTRADA – Una proposta per utilizzare le strutture di “Casa nova” in località Belagaio nella riserva naturale del Farma e del podere “Regone”, nella riserva naturale La Pietra. La proposta arriva dal consigliere comunale di “Un comune di tutti” Canzio Papini. «Considerato che risulta evidente l’impossibilità, o l’infruttuosità, di una gestione delle due strutture tramite appalto a cooperative di servizi riteniamo che un’A.T.I. (associazione temporanea di imprese), con la guida del comune, potrebbe essere il soggetto in grado di assumerne la gestione. L’Amministrazione comunale deve però instaurare un rapporto di collaborazione con Regione e Stato per gestire, gratuitamente, le strutture in oggetto».
CASA NOVA
«Attualmente perfettamente ristrutturata ed attrezzata, la struttura di Casa Nova sita nella Riserva Naturale del Farma, ci risulta essere dotata di spazi per la ristorazione completamente attrezzati e di spazi per attività didattiche (quali il plastico multimediale della Riserva, i collegamenti video con le altre aree protette provinciali) – afferma Papini -. La proposta è quella di sfruttare la natura stessa dell’edificio, la sua vocazione turistica, pensata come un centro visite della Riserva Naturale. L’idea è di aprire il Centro Visite settimanalmente nel periodo di alta stagione turistica, con visite guidate: immaginando un percorso ad anello di breve durata che comprenda tratti naturali all’interno della Riserva, la visita alle parti agibili del Castello del Belagaio, all’allevamento di cavalli, con eventuale ristoro connesso. Nel periodo di bassa stagione, un’attività similare potrebbe essere proposta per le visite scolastiche. Possibile anche la sporadica o periodica organizzazione di eventi dedicati al mondo dell’equitazione».
PODERE REGONE
«Il podere Règone, all’interno della Riserva naturale La Pietra, risulta essere adibito a rifugio escursionistico e centro visite; anch’esso perfettamente ristrutturato, è autonomo a livello energetico e dotato di spazi per il pernottamento. Il suo utilizzo potrebbe essere possibile nell’ambito dei corsi professionali del settore forestale: corsi di abbattimento, corsi per mezzi e attrezzature relativi alla forestazione. Altre attività possibili in tale struttura, potrebbero essere seminari/corsi. La nostra proposta, oltre che andare nella direzione di uno sviluppo turistico del nostro territorio, è nata anche nel vedere che per il recupero delle due strutture sono stati investiti veramente tantissimi fondi, ma gli edifici tendono all’abbandono. Per evitare che strutture dall’elevato potenziale diventino, invece, cattedrali nel deserto, sarebbe opportuno considerare questa proposta – conclude -, o altre soluzioni, in modo serio, collaborativo e in una visuale a lungo termine».