GROSSETO – Città e frazioni curate nel decoro, arredo urbano e manto stradale: questo l’impegno del Movimento 5 stelle per i prossimi 10 anni. Un progetto ad ampio respiro e suddiviso per fasce d’intervento. «Sì, perché – spiega il candidato a sindaco, Giacomo Gori – occorre una visione complessiva di cosa si vuole fare del nostro territorio, non è più possibile andare avanti con interventi spot, spesso messi in piedi a ridosso delle urne. Quello che ha fatto il centrosinistra negli ultimi dieci anni è vergognoso e sotto gli occhi di tutti».
Insomma, Gori è convinto che la politica dell’immobilismo abbia danneggiato la città e i paesi vicini. «Penso alle frazioni balneari manutenute in modo pietoso, alle frazioni come Alberese, Rispescia, Istia, Braccagni, Batignano. Ma soprattutto penso al centro storico e alle periferie di quello che dovrebbe avere l’ambizione di presentarsi come un capoluogo turistico». L’idea cardine del Movimento 5 stelle prevede operazioni capillari e ben studiate. «Daremo vita a una mappatura delle strade di pertinenza comunale escludendo, almeno in una prima fase, quelle rifatte da poco tempo e in evidente buono stato. Per il resto le suddivideremo in dieci fasce. Ogni anno di consiliatura, perché contiamo di governare per i prossimi 10 anni, metteremo in bilancio denari dedicati a coprire le spese per la rimessa in sesto o il totale rifacimento di un insieme di vie».
Al termine dei primi cinque anni di consiliatura, nel 2021, le frazioni e il capoluogo avranno strade in gran parte più sicure e confortevoli. Un lavoro che sarà poi portato avanti anche nella seconda consiliatura. E non occorrerà, tranne rari casi, agire d’impulso e all’ultimo tuffo: «Saranno – spiega Gori – tutti interventi mirati, anche proposti dai cittadini e ben studiati dagli uffici preposti e da esperti del settore. Ogni grossetano potrà, collegandosi al sito internet del Comune o leggendo il periodico informativo dell’ente, vedere la mappatura e dunque essere consapevole del periodo in cui sono previsti i lavori per il tratto di strada che lo interessa».
Tra le cause che hanno portato allo stato delle strade c’è la mancata applicazione del regolamento legato alla manomissione del suolo pubblico e la conseguente pressoché assenza dei controlli, sostengono dal Movimento 5 stelle. Grosseto, altrimenti, avrebbe strade di gran lunga migliori. Esiste infatti un accordo tra Comune e principali operatori di servizi (elettricità, gas, luce, telecomunicazioni) che esonera queste realtà dal rispetto di tale regolamento. Spuntano dunque toppe, avallamenti ecc. Faremo un piano coinvolgendo tutti gli operatori del settore: una volta calendarizzati gli interventi di pubblica utilità sul manto stradale non saranno accettate, per almeno cinque anni, manomissioni derivanti da una cattiva programmazione.
Prima di regalare altra terra all’asfalto, inoltre, il M5s è convinto sia necessario sistemare e riqualificare quel che già esiste. E qui entra in gioco un altro importante capitolo del futuro governo locale guidato da Gori: «Tracceremo una linea ideale attorno alla città: oltre una certa soglia non si potrà più costruire per anni. Nostra ferma intenzione è infatti quella di agevolare al massimo le ristrutturazioni e il recupero edile e di porzioni di territorio oggi cadute nel degrado dopo un decennio di totale noncuranza».
Grande attenzione anche agli arredi urbani: «Molto di quel che c’è è stato creato senza un filo logico, basta pensare alle indicazioni per i luoghi d’interesse, spesso assenti o raffazonate; ai cestini l’uno diverso dall’altro; alle fontane senz’acqua; ai pali della segnaletica rovinati e ai fili penzoloni in centro città. Risolveremo anche tutto questo e restituiremo a tutti i grossetani una città bella da vedere e da vivere – conclude Gori -. Ad altri lasciamo le chiacchiere. Al candidato centrista del Pd e dei verdiniani che, dopo un decennio di assoluto disastro, oggi predica senza batter ciglio come fosse calato da Marte la volontà di voler essere “sindaco delle buche” replichiamo con progetti organici e con una credibilità figlia di una politica coerente».