GROSSETO – «È del 18 marzo (a oltre un mese di distanza da alcuni precedenti contatti informali) la lettera in cui chiedevamo alle associazioni del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura, un incontro con i loro rispettivi iscritti. Tutto, nell’ottica del percorso segnato da “lo scrivo io!”, la formula che il Movimento 5 stelle ha scelto per definire il proprio programma di governo». Così i pentastellati introducono l’argomento relativo alle associazioni di categoria.
«Dopo quasi venti giorni sono arrivate le risposte di Cna e Confesercenti. Negative. “La scrivente non sarebbe nelle condizioni di fronteggiare, convocando ripetute assemblee degli iscritti, una serie di richieste analoghe che potrebbero essere avanzate anche dagli altri candidati. Di conseguenza, nel confermare la disponibilità a eventuali incontri tra singoli candidati e gruppi dirigenti ristretti, faccio presente che non sono da escludere iniziative promosse direttamente dall’associazione e rivolte alla totalità dei candidati a sindaco”. scrive il direttore, Renzo Alessandri. Simile il tono Confesercenti: il direttore Gloria Faragli offre disponibilità a “incontrare il candidato alle prossime elezioni amministrative con i nostri gruppi dirigenti ristretti, partendo dalla nostra giunta provinciale”», aggiungono dal Movimento.
«L’opposto di quel che era stato richiesto. Chiedevamo alle associazioni di inoltrare ai loro iscritti una semplice mail invito per una serata in cui i piccoli imprenditori avrebbero potuto scrivere il programma elettorale del 5 stelle proponendo idee e votandole facendone nascere anche una graduatoria di priorità. Logistica della serata tutta a carico del M5s, ovvio. Si sarebbe trattato solo di informare gli iscritti alle associazioni. Ma tant’è. Avvertiamo le scriventi (e le altre realtà che mancano all’appello) che il Movimento 5 stelle organizzerà comunque tali incontri, chiamando a raccolta gli iscritti di ognuna di queste associazioni. Altro che incontri ristretti. Daremo loro la possibilità di esprimersi, di dialogare direttamente con chi andrà ad amministrare il territorio. Senza intermediari evidentemente infastiditi da una proposta innovativa e dunque pericolosa per chi rappresenta il vecchio, il potere della partitica, dell’immobilismo». Precisano con pugno fermo dal Movimento 5 stelle.
«Crediamo – tuona il candidato a sindaco del M5s, Giacomo Gori – sia arrivato il momento di ripulire certe realtà da quel che è il peso ingombrante dei partiti. E questo a favore degli artigiani, commercianti e agricoltori che di volta in volta si ritrovano mescolati in scelte che non fanno i loro interessi, ma quello di alcuni partiti. Sì, perché è chiaro che poter mettere nero su bianco le proprie idee e vederle finire la sera stessa nel programma elettorale del Movimento non è cosa da poco. Ci sfugge, dunque, la ragione reale del diniego. Anzi, forse non ci sfugge proprio». Il Movimento 5 stelle è ancora in attesa di una risposta ufficiale da parte di Coldiretti, Confartigianato (quale sarà l’atteggiamento di Gianni Lamioni? Confidiamo nel suo essere liberale), Confagricoltura (con il nodo della presidenza Vivarelli Colonna e del palese conflitto d’interessi), Cia e Ascom. Ma quest’ultime hanno già assicurato la massima disponibilità.
«Segno che c’è ancora chi ha a cuore i contenuti. presidenti e direttori – prosegue Gori – che non indossano alcuna casacca di partito, nonostante abbiano le loro sacrosante idee. A loro va il nostro pubblico ringraziamento per l’onestà intellettuale dimostrata».