GROSSETO – «Il Coordinamento Grossetano per il NO al Referendum Costituzionale sulla Legge Boschi-Renzi, non appena la legge di riforma costituzionale verrà approvata dalla Camera dei Deputati, inizierà la raccolta delle 500.000 firme necessarie affinché si possa tenere il Referendum oppositivo della legge stessa». È quanto scrive in una nota il Comitato referendario. «Il governo sta cercando di far credere agli italiani di avere concesso la possibilità di tenere il referendum, non è così: l’articolo 138 della Costituzione prevede l’immediata promulgazione della legge di modifica della Costituzione (senza referendum) solo quando sia stata approvata dai 2/3 dei parlamentari nella seconda votazione. Questo non è accaduto».
«Non sono stati raggiunti i 2/3 e questo – lo dice la Costituzione e non il governo Renzi – ci consente di poter chiedere che i cittadini si esprimano attraverso il referendum – prosegue a nome del coordinamento Giuseppe Corlito -. Questo può essere fatto dal 20% dei parlamentari o da 5 regioni o da 500.000 elettrici/elettori. E’ stato già registrato l’impegno da parte di almeno 126 deputati a firmare per chiedere il referendum, atto che ovviamente potranno fare solo dopo l’approvazione definitiva, ma sarà presentato in ogni caso il quesito per la raccolta delle firme per il referendum costituzionale. Raccoglieremo le firme perché questo consentirà di poter avere almeno qualche mese in più, proprio quelli consentiti per la raccolta delle firme, per informare e spiegare le ragioni del NO e per opporsi al tentativo del governo di accelerare i tempi per l’effettuazione del referendum costituzionale in modo che la campagna di informazione non possa svolgersi adeguatamente».
«Noi pensiamo, invece, che le modifiche della Costituzione debbono essere valutate dagli elettori senza condizionamenti (per esempio senza che gli elettori siano indetti a pensare che sia una specie di “fiducia” al governo), in una discussione di massa dedicata a questo argomento, qualunque ne sia l’esito secondo le regole della democrazia. Chiederemo le firme anche per i 2 referendum abrogativi relativi alla legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”, perché è dall’interazione delle due “riforme” che vengono i danni più forti alle regole democratiche. Il governo con tutto il suo peso sta preparando una forte campagna di propaganda ed è a questa che stiamo cercando di reagire. Le modifiche costituzionali e la legge elettorale hanno un unico scopo: in futuro si punta ad intervenire ben più pesantemente di quanto non sia stato fatto finora nello stato sociale, nella scuola, nelle regole e nei diritti del mondo del lavoro è per questo che si vuole un governo forte e un parlamento debole. Per questo legge elettorale e Costituzione vanno insieme, sono 2 facce della stessa medaglia e insieme – conclude – portano al risultato di indebolire pesantemente la democrazia».