GROSSETO – Entro i limiti i valori del PM10 nei 2 giorni di monitoraggio in Via dei Mille a Grosseto ma in Toscana c’è mal’ aria. A soli tre mesi dall’inizio dell’anno Firenze con i suoi 36 giorni è già fuorilegge: ha esaurito i 35 superamenti annuali del limite medio giornaliero di emissioni (50 µg/m3) per la protezione della salute umana previsti dalla normativa vigente (Dm 60/2002; Dlgs. 155/2010). A seguire nella classifica regionale, troviamo Lucca con 31 sforamenti e anche Prato e Siena, entrambe già a quota 23 superamenti. A Grosseto, a fronte di valori di inquinanti entro la norma, si registra un numero altissimo di auto circolanti, 63 ogni 100 abitanti, con conseguenze negative per la sicurezza stradale e l’inquinamento acustico. Decibel sempre fuorilegge, due giorni su due.
E’ questo il quadro complessivo emerso a Grosseto dalle analisi compiute dal Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato italiane realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power che nel 2011 ha soddisfatto più del 100% del fabbisogno energetico della provincia di Grosseto, grazie ai suoi 8 impianti geotermici presenti sul territorio provinciale. La campagna che viaggia a bordo del convoglio ambientalista, ha lo scopo di monitorare lo stato dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane attraverso il monitoraggio del laboratorio mobile della Struttura Operativa “Laboratori di Prove e Misure” di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e di informare e sensibilizzare i cittadini sul consumo e risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili nonché sulle buone pratiche messe in campo da moltissime città italiane ed europee verso la sostenibilità ambientale ed il conseguente miglioramento della qualità della vita.
I dati relativi al monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico per la città di Grosseto sono stati presentati questa mattina nella conferenza stampa tenutasi nella carrozza conferenze del Treno Verde da Angelo Gentili, Segreteria nazionale di Legambiente, Lucia Venturi, Segreteria regionale di Legambiente, Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico di Legambiente nazionale, Luca Ricciardi, Responsabile Laboratorio mobile di RFI e Massimo Montemaggi, Responsabile Geotermia di Enel Green Power,
“La situazione regionale relativa all’inquinamento atmosferico merita la massima attenzione- dichiara Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico di Legambiente-. Da quanto si evince dai valori registrati dalle centraline ARPAT sul territorio, la performance delle città toscane per il PM10 non migliora rispetto al 2011. Infatti, se alla fine dello scorso anno erano tre i capoluoghi di provincia fuori dal limite di legge, nel 2012 Firenze ha già esaurito il bonus e Lucca si appresta a fare altrettanto. Dati che confermano come l’emergenza smog sia ormai cronica e manchino interventi concreti ed efficaci per riportare la qualità dell’aria a limiti accettabili per l’ambiente e la tutela della salute delle persone. Le cause dell’inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo. Sono i processi industriali e di produzione di energia, e in città prevalentemente il traffico veicolare e i riscaldamenti. Ed è su questi settori che bisogna intervenire a partire da una diversa mobilità urbana che veda il trasporto pubblico locale come protagonista e un politica che punti su risparmio energetico e fonti rinnovabili e pulite.”
Le analisi presentate nella conferenza stampa odierna, sono il frutto delle 48 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), posizionato in Via dei Mille, nei pressi del civico 69 – nelle intere giornate di martedì 20 e mercoledì 21 marzo. Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile di RFI, nei due giorni di monitoraggio, sono risultati sotto controllo i valori di benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono. Per quanto concerne i valori relativi alle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, queste si sono sempre mantenute al di sotto della soglia di guardia, non superando mai il limite giornaliero di 50 mg/m3 previsto dal DL n. 155 del 13/08/2010. Il valore massimo ottenuto nei due giorni è stato quello dei 35 mg/m3, registrato nel secondo giorno di osservazione.
Osservazioni simili si evidenziano anche dalle analisi compiute dall’equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, una centralina portatile che consente di fare monitoraggi itineranti, ha effettuato un’ istantanea delle polveri sottili ad “altezza uomo” nella giornata del 20/03/2012 dalle ore 12.45 alle 14.30 circa. Il percorso del rilevamento ha seguito la circonferenza esterna dell’anello della Ztl (da Piazza Marconi per proseguire verso viale Mameli, Matteotti, p.zza Rosselli, via Matteotti, via Manetti, via Ximenes, Fossombroni, Porciatti, p.zza Rosselli, via Oberdan, via della Pace, via Aurelia fino a piazza della stazione). La media oraria registrata è stata di PM10 38,7 mg/m3 con un 23 % costituito da PM2,5, valore che non oltrepassa i limiti previsti dalla legge.
Specifichiamo che il PM2,5 consiste in un insieme di particelle con diametro inferiore a 2,5 μm e che, a causa di queste piccole dimensioni, rappresentano la parte più pericolosa delle polveri, il loro monitoraggio è diventato definitivamente obbligatorio con l’introduzione del Decreto 155/2010. Viene introdotto un valore limite annuale di 25 μg/m3da raggiungere entro il 1 gennaio 2015.
Se a Grosseto i valori del PM10 sono sotto controllo, grazie anche alle caratteristiche urbanistiche della città che ne determinano la facile dispersione in atmosfera, non significa che vada tutto bene. La situazione del trasporto pubblico nella città, con un dato che indica il numero di 21 viaggi per abitante all’anno evidenzia chiaramente come gli autobus urbani sono sconosciuti alla gran parte dei cittadini. Dato importante in una città che quotidianamente vede circolare 63 auto ogni cento abitanti. Secondo quanto si evince dai dati del dossier “Ecosistema Urbano 2011”, ci sono più auto per abitante a Grosseto rispetto a Milano, Torino e Napoli. A conferma di ciò, secondo dati ISTAT aggiornati al 2011, in tutta la regione l’utilizzo dei mezzi privati su gomma la fa da padrone: oltre il 50% degli studenti si reca a scuola con l’auto privata e tra gli occupati ben il 71% effettua gli spostamenti casa-lavoro con la propria vettura privata.
“Se questa è la “malattia” causata da politiche poco lungimiranti , cattive abitudini e dai pochi investimenti a favore del trasporto regionale su ferro, che, soprattutto per i collegamenti ai piccoli centri, risulta talvolta singhiozzante, la “cura” può essere semplice e a basso costo- – dichiarano Angelo Gentili, e Lucia Venturi, Segreteria nazionale e regionale di Legambiente -. Formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, diffondere Zone 30, aumentare le ZTL, completare il circuito delle piste ciclabili e creare parcheggi di interscambio, ridurre la cosiddetta mobilità superflua ed agire attraverso l’educazione ed il coinvolgimento sui comportamenti dei bambini e dei ragazzi. A questo proposito –suggeriscono i due esponenti di Legambiente-, un bel progresso in favore della mobilità dolce e della pedonalizzazione, può essere quello di dare vita a Grosseto ad un progetto “Piedibus” che ogni mattina accompagni, a piedi appunto, i ragazzi ed i bambini verso i loro edifici scolastici. Esperienza già partita in altre città e che porterebbe la Regione ad aumentare gli spostamenti a piedi degli studenti che oggi, secondo l’Istat, sono solo il 17%. Sono questi i presupposti per garantire un passo in avanti verso la mobilità sostenibile a Grosseto- concludono Gentili e Venturi -, un obiettivo che vogliamo raggiungere con la sinergia di tutti gli attori sociali e politici che hanno a cuore la qualità della vita nella nostra città e che deve partire dal progetto per rendere piu sostenibile dal punto di vista della mobilita la Cittadella dello Studente.”
Dati fuori legge quelli relativi al rumore. A Grosseto come nella gran parte delle città italiane, l’inquinamento acustico continua ad essere erroneamente sottovalutato. E i risultati si vedono, o meglio, si sentono. Decibel che superano i limiti di Legge previsti dalla normativa vigente, sia di giorno che di notte.
“Nell’arco delle due giornate di misurazione, si sono avuti superamenti del limite consentito dalla Legge, per quanto riguarda l’inquinamento acustico, di oltre 5 dB – afferma Luca Ricciardi, responsabile del Laboratorio mobile di RFI -. La componente principale che ha contribuito ad aumentare i livelli di rumore è stata il traffico veicolare, composto prevalentemente da mezzi leggeri, con sporadici transiti di mezzi pesanti. Il limite di decibel relativi alla Zonizzazione Acustica in cui ricade Via dei Mille, ovvero la classe IV, di 65 Leq per le ore diurne e di 55 Leq per quelle notturne, è stato superato rivelando un rischio per la cittadinanza esposta. Relativamente a questi limiti, si sono registrati superamenti medi di circa 3,5 dB nelle ore diurne e di circa 6 dB nelle ore notturne. Sarebbe pertanto auspicabile – sottolinea Ricciardi -, che si provvedesse a studiare tutte le misure necessarie a raggiungere ed a mantenere i livelli di inquinamento acustico al di sotto dei valori limite”.