SCARLINO – Sono riusciti a salvare da una atroce un gatto che era rimasto intrappolato in un laccio, ma non è stato semplice riuscire a raccogliere le prove per denunciare tre bracconieri che operavano nella zona di Scarlino.
Le guardie della Lac erano intervenuti, 5 giorni fa, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che denunciavano come alcuni animali di affezione, cani o gatti, erano rimasti intrappolati nei lacci posizionati dai bracconieri lungo una recinzione per la cattura dei cinghiali.
«Il lacci, formati da cavetti in acciaio – racconta Raimondo Silveri direttore nazionale Lac -, si stringono attorno al corpo dell’animale, immobilizzandolo o strangolandolo per effetto della trazione che esercita lo stesso animale, quindi portandolo alla morte lentamente dopo atroci sofferenze».
«L’operazione è stata complicata in quanto i lacci erano stati posizionati lungo una recinzione di una strada di campagna – prosegue Silveri -, con un’unica entrata e ben controllata, tenuta d’occhio dai bracconieri anche con l’ausilio di fuoristrada e non sempre i lacci venivano riarmati, nonostante venissero disarmati, per impedire la cattura di altri animali».
«Questa mattina le Guardie della LAC, e GAV della Provincia di Grosseto hanno bloccato tre persone che tentavano di uccidere un gatto rimasto intrappolato in uno dei loro lacci, prima colpendolo a calci, poi usando una mazza, ma è stato salvato grazie al loro tempestivo intervento – prosegue Silveri -. Sul posto è intervenuta la polizia provinciale di Grosseto, che insieme alle guardie della LAC hanno provveduto a rimuovere e sequestrare i lacci usati dai tre bracconieri. Le guardie della LAC hanno denunciato i tre bracconieri per maltrattamento di animali, uso di mezzi vietati e esercizio di caccia in periodo di divieto generale».