GROSSETO – 35 persone denunciate per frode fiscale dalla Guardia di finanza. È il bilancio di un anno di attività delle Fiamme gialle.
Contro l’evasione e le frodi fiscali sono state concluse 31 indagini delegate e di iniziativa di polizia giudiziaria, cui si affiancano 106 verifiche approfondite e 132 controlli mirati, nei confronti di soggetti preventivamente selezionati per l’esistenza di elementi indicativi di un concreto rischio di evasione attraverso l’analisi delle oltre 40 banche dati disponibili, l’attività di intelligence e di controllo economico del territorio (cd. Analisi di rischio).
Sono stati denunciati 35 responsabili per 50 reati fiscali, di cui il 35% riguarda gli illeciti più gravi di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento e/o distruzione di documentazione contabile.
Nel campo dell’evasione fiscale connessa allo svolgimento “in nero” dell’intera attività e all’abusivismo commerciale, sono state scoperte 45 persone che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultate completamente sconosciute al Fisco, non avendo presentato le dichiarazioni per uno o più anni e nascondendo al fisco i propri redditi (cc.dd. evasori totali).
In tale ambito sono stati scoperti anche 10 datori di lavoro che hanno impiegato 8 lavoratori in “nero” e 12 lavoratori irregolari.
18 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, con 10 casi di irregolarità derivanti dalla irregolare contabilizzazione dei prodotti venduti. Sono 7 i casi di irregolarità connesse dall’erogazione del carburante.
Sequestrate anche disponibilità patrimoniali e finanziarie, per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali, per un valore dei beni sequestrati (la maggior parte immobili, ma anche denaro, autovetture ed un motoscafo) di circa 2,3 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 50 milioni.
Nei confronti dei soggetti denunciati per evasione e frode fiscale si rende possibile l’applicazione dell’istituto della confisca per equivalente anche ai reati tributari. Tale strumento consente di aggredire i beni di cui il contribuente abbia la disponibilità, per un valore corrispondente all’imposta evasa, nei casi in cui non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato tributario. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente è, quindi, un provvedimento di natura prettamente sanzionatoria – adottato dall’Autorità Giudiziaria in ragione della commissione di un reato – che non pregiudica l’attività amministrativa di recupero del tributo evaso e d’irrogazione delle connesse sanzioni a cura della competente Agenzia delle Entrate.