PRINCIPINA MARE – «Non si può far soffrire così i nostri piccoli amici per disattenzione ed inciviltà». È un appello sconsolato quello che Claudio Paganucci ha voluto lanciare dalle pagine del nostro giornale. Un appello a tutti coloro che, appunto per disattenzione o per cattiveria, lasciano in spiaggia ami pericolosissimi perché spesso attaccati a “bocconi” prelibati per i cani.
La sua cucciola, un labrador di soli 70 giorni, ha rischiato la vita durante l’ultima passeggiata sulla spiaggia di Bocca d’Ombrone, dopo aver ingoiato ben due ami a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. «Con alcuni amici andiamo spesso a camminare sulla spiaggia con i nostri cani – racconta Paganucci – sono tutti labrador, e per i cuccioli è l’occasione di prendere confidenza con il mare».
Mercoledì il gruppo di amici è andato in spiaggia, ma dopo pochi minuti la piccola Camilla, di appena 70 giorni, aveva già ingoiato un cannolicchio con dentro un amo trovato forse sotto la sabbia. Il proprietario, assieme ad un amico, è riuscito, con pazienza e con non poca sofferenza da parte dell’animale, ad estrarre l’amo che si era conficcato tra la lingua e il palato.
Il gruppo ha deciso di tornare a casa ma mentre stavano rientrando Paganucci ha notato un filo che penzolava dalla bocca della cagnolina e ha capito che la piccola aveva ingoiato un altro amo e questa volta estrarlo non sarebbe stato così semplice. «Sono corso con l’auto verso Grosseto, e nel frattempo ho avvertito la veterinaria. Lei è rientrata d’urgenza in studio, ha sedato il cane e fatto una lastra ma non era possibile estrarre l’amo se non chirurgicamente. Un collega l’ha raggiunta, la cucciola è stata anestetizzata e con l’endoscopia ha estratto l’amo che nel frattempo aveva raggiunto lo stomaco».
In questi giorni ci sono state molte mareggiate, condizione ideale per chi pesca spigole dalla spiaggia. L’appello di Claudio Paganucci è rivolto ai pescatori «Anche io lo sono, quindi so che c’è gente corretta, che una volta finita la pesca raccoglie tutto quanto e sta attento a non lasciare nulla di pericoloso che potrebbe ferire anche i piedi di un bambino, che magari cammina scalzo, oltre agli animali, cani, ma anche gabbiani; c’è però anche, purtroppo, gente che se ne frega, che dopo la pesca getta in mare ami e lenze e se ne va, condannando gli animali ad atroci sofferenze ed in qualche caso anche alla morte».