GROSSETO – E’ stato presentato, nei giorni scorsi, il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. I lavori sono stati introdotti da Gian Carlo Caselli – Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare al quale sono seguiti la presentazione di Gian Maria Fara – Presidente Eurispes e gli interventi di Andrea Orlando – Ministro della giustizia, Maurizio Martina -Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giovanni Legnini – Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Rosy Bindi -Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Raffaele Cantone – Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Le conclusioni sono state fatte dal presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Questo lavoro – ha commentato il direttore di Coldiretti Grosseto Andrea Renna – rappresenta la stesura del quarto Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia ed è stato possibile anche grazie al contributo proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare”. Erano tra gli altri presenti Tullio Del Sette – Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa – Capo della Polizia, Nunzio Antonio Ferla – Direttore della Direzione investigativa antimafia, Cesare Patrone – Capo del Corpo Forestale dello Stato, Luciano Carta – Comandante dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza.
Associazione per delinquere di stampo mafioso e camorristico, concorso in associazione mafiosa, truffa, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, contraffazione di marchi, illecita concorrenza con minaccia o violenza e trasferimento fraudolento di valori sono le tipologie di illeciti riscontrate con più frequenza da parte delle organizzazioni criminali operanti nel settore agroalimentare con il business delle Agromafie che ha superato i 16 miliardi di euro nel 2015. Le denunce del Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare mettono in risalto come nel nostro Paese questo genere di notizie vengano alla luce poiché esiste un controllo severissimo, anche perché i consumatori possono contare sull’impegno dei diversi comparti specializzati delle Forze dell’Ordine – il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, lo SCICO-GDF, il Corpo Forestale ora confluito nel Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, la DIA – dei Ministeri dell’Agricoltura, della Salute e della Giustizia (che lavora alla messa a punto di leggi a tutela del settore), della Magistratura, sempre più attenta nei confronti di un tema a lungo trascurato. La ricchezza delle informazioni sull’argomento dimostra che i nostri cibi sono i più sicuri del mondo perché sempre controllati da autorità diverse ed indipendenti. Circostanza che non si riscontra negli altri Paesi, neppure in quelli dell’Unione europea. Dall’estero arrivano poche notizie di irregolarità dal momento che i controlli sono molto blandi. In Italia, al contrario, è prassi meritoria dell’Agenzia delle Dogane ispezionare scrupolosamente i prodotti alimentari di origine straniera e dai controlli emerge molto spesso mancanza di garanzie, di chiarezza, di indicazioni precise e veritiere.