MASSA MARITTIMA – In occasione dell’incontro pubblico sulle bonifiche minerarie nel territorio comunale di Massa Marittima che si è svolto alcuni giorni fa al Palazzo dell’Abbondanza di Massa Marittima ha partecipato anche l’Unione dei Comuni montana Colline Metallifere per presentare il piano di bonifica e ripristino ambientale del sito minerario dismesso Ritorto Fontalcinaldo, comunemente conosciuto come Miniera della Stima.
“Si tratta di un caso particolare nel panorama delle bonifiche minerarie del territorio provinciale di Grosseto – ha spiegato il Presidente dell’Unione di Comuni Colline Metallifere Marcello Giuntini – in quanto è l’unico intervento destinato a essere realizzato completamente da parte di enti pubblici territoriali. Sarà infatti l’Unione di Comuni a realizzarlo per conto della Regione Toscana proprietaria dell’area demaniale in cui si trova il sito. Procederemo in due direzioni. Verranno resi visibili gli elementi archeo – industriali più rilevanti del sito come la laveria e le vasche di decantazione nell’ottica della continua crescita dell’offerta storico culturale legata al mondo minerario del territorio. Per la bonifica – sono ancora le parole di Giuntini – abbiamo optato per la scelta progettuale che maggiormente poteva garantire il mantenimento del grande pregio ambientale dell’area in cui il sito si trova. Tali soluzioni sono il frutto di un lungo ed accurato lavoro di caratterizzazione unito a sperimentazioni e test pilota sul campo”.
Il quadro economico di progetto è pari a 4 milioni e 241 mila euro finanziati per 3 milioni e 200 mila grazie al programma europeo POR CreO FESR, per 1 milione di euro dal Ministero dell’Ambiente a seguito di Accordo di Programma sottoscritto nel 2005 e per i rimanenti 18 mila euro da fondi regionali. Entro maggio è prevista la pubblicazione del bando di affidamento dei lavori. Entro ottobre il via ai lavori che dureranno tre anni.
La miniera, comunemente conosciuta come Miniera della Stima, si trova nel comune di Massa Marittima in località Fontalcinaldo. E’ stata in concessione alla società S.T.I.M.A. (Società Toscana Industrie Minerarie ed Affini) per circa un trentennio a partire dal 1927; il primo luglio 1964 è stata presentata rinuncia dell’attività estrattiva dalla società stessa.
Dalla miniera si estraevano minerali a prevalenza di solfuro di ferro. Dopo la rinuncia della concessione le aree ritornarono nella disponibilità della Regione Toscana, a cui sono pervenute dalla ex Azienda Di Stato Per Le Foreste Demaniali nel 1975.
Nel 1997 il Piano Regionale delle Bonifiche della Toscana ha classificato questo sito minerario come sito «a breve termine», ossia per il quale sono necessarie e urgenti interventi di bonifica. La Regione Toscana ha dato mandato alla Comunità Montana delle Colline Metallifere, in quanto Ente competente ai sensi della Legge regionale 39 del 2000 alla gestione del patrimonio agricolo forestale, di predisporre il piano della caratterizzazione. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha promosso con la Regione Toscana un accordo di programma, sottoscritto nel 2005, in cui è inserita anche la bonifica dell’area “Ritorto-Fontalcinaldo”.
Il Piano della caratterizzazione ambientale è del 2004, l’esecuzione dei lavori di caratterizzazione, elaborazione dati, esecuzione sperimentazioni e test pilota sono stati effettuati nel periodo compreso tra il 2004 ed il 2007. Il progetto preliminare di bonifica è del 2007. Lo sviluppo della progettazione definitiva di bonifica è del periodo compreso tra il 2008 ed il 2010.
Due saranno le linee di intervento nella bonifica così come previsto dal progetto illustrato al Palazzo dell’Abbondanza dal dott. Andrea Vatteroni della Società Ambiente di Carrara che ha curato per conto della Comunità Montana Colline Metallifere il piano di caratterizzazione e la progettazione: la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque superficiali mediante sistemi di fitodepurazione, che, tipicamente, associano un efficacia nell’abbattimento del carico inquinante delle acque sottoposte a trattamento ad una semplicità realizzativa e manutentiva; la realizzazione di interventi di inibizione del trasporto solido di fini di miniera verso il valle idraulico del torrente mediante l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica tipicamente determinanti un basso impatto ambientale e paesaggistico. Per questo i lavori sono stati suddivisi in tre lotti.
Nel primo lotto che fa riferimento al corpo principale dell’antica miniera ci si occuperà direttamente delle strutture soprasuolo e della sistemazione con interventi di consolidamento degli abbancamenti dei fini di miniera ivi presenti. Il lotto 2 interessa l’area dei cosiddetti “abbancamenti antichi”: qui ci sarà la messa in sicurezza delle vasche di decantazione e la sistemazione dei banchi di fini di miniera depositati lungo la riva destra del torrente Ritorto nel tratto compreso tra il Corpo principale della miniera (Pozzo Italia) e il cosiddetto Cantiere Case Dolaghe con interventi di consolidamento delle sponde e di ripristino dei principali impluvi. Nel lotto 3, quello dell’area “abbancamenti recenti”, ci sarà la sistemazione di questi lungo la destra e la sinistra del torrente nel tratto compreso tra il Cantiere Case Dolaghe e il punto di confluenza dello stesso torrente con il Fosso di Valle con interventi di consolidamento e difesa delle sponde. Ci sarà inoltre la realizzazione dell’impianto di fitodepurazione multistadio per il trattamento delle acque del torrente Ritorto.