GROSSETO – «Non sono un eroe, lunedì la mia vita si è fermata». Con queste parole Bruno Poeti, l’uomo accusato di aver sparato ad un ladro che stava tentando di portargli via la macchina, racconta quel che sta provando in questi giorni.
«Sono molto provato, è stata esperienza terribile che non auguro a nessuno. Da lunedì mattina non posso più dormire, non trovo pace, non so quando riuscirò a riprendermi dalla terribile sensazione che sto provando, sono stato sollevato solo quando ho saputo che il ragazzo stava meglio». Poeti ha poi ringraziato i vicini e tutti coloro che lo hanno sostenuto «io non sono un eroe sono un cittadino, sono una persona normale semplice, un cittadino. Dopo una vita di lavoro volevo solo vivere con mia moglie e i miei cani e oggi tutto questo non c’è più. La mia vita si è fermata. Ho servito il mio paese perchè io ci ho creduto sempre, ho fiducia nello stato e nella giustizia».
«Il mio cliente non sta bene, è molto provato dall’esperienza carceraria che in vita sua non aveva mai provato». Afferma l’avvocato Adriano Galli che ha ripercorso e ricostruito quanto avvenuto.
«Alle 5 del mattino Poeti è stato svegliato dall’abbaiare dei cani e da rumori all’interno della corte, e ha visto 3 o 4 figure che si muovevano nell’oscurità. Avevano già messo in moto la sua auto e rotto il lucchetto del cancello».
«Uno dei ladri gli ha lanciato contro qualcosa mentre un latro brandiva un oggetto contundente, così Poeti ha esploso un copo di pistola a destra in basso. Non si è reso conto di aver colpito qualcuno, i ladri sono fuggiti e lui gli è corso dietro per una ventina di metri sparando due colpi in aria».
L’auto è poi stata abbandonata in un campo poco distante e poeti si è subito rivolto alla polizia. Sia lui che i ladri sono stati raggiunti da provvedimento di fermo come indiziati di reato.
«Per Poeti il giudice ha ipotizzato il reato di tentato omicidio sulla scorta del fatto che la condotta del poeti sarebbe sproporzionata rispetto all’offesa – afferma l’vvocato Galli -. In questo momento mi sarei aspettato un ragionamento più neutro. Devono ancora essere effettuati accertamenti sulla persona colpita e sui modi: non si puo escludere la legittima difesa, la rappresentazione magari falsata della realtà, di una persona che mi ha aggredito o magari ha tentato di aggredirmi».
Secondo Galli poi, i quattro ladri avrebbero rilasciato dichiarazioni contrastanti. «La versione del soggetto ferito è inverosimile: ha dichiarato che poeti è uscito dalla sua abitazione e ha iniziato a sparare verso di loro diversi colpi. Tre sarebbero scappati a piedi e uno di loro avrebbe preso l’auto del Poeti. Lui stesso sarebbe stato colpito in un secondo momento quando è tornato a recuperare la refurtiva. Chi scappa minacciato da colpi di pistola non torna indietro a prendere la refurtiva peraltro di poco valore. Al momento – conclude Galli – sono soddisfatto sia da un punto di vista cautelare, sia per la non convalida del fermo».