GROSSETO – Salvaguardare e tutelare le zone umide presenti anche in provincia di Grosseto: questo l’obiettivo della Giornata mondiale delle zone umide che ricorrerà domani 2 febbraio anche in Maremma. Laghi, torbiere, foci dei fiumi, lagune e litorali con acque marine costiere: sono tantissime in Italia le zone umide, e sono in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in quanto regolatrici del regime delle acque. Proprio per tutelarle e farle conoscere alle giovani generazioni, Legambiente durante la mattinata del 2 febbraio, farà attività di educazione ambientale con i ragazzi della scuola primaria di Castiglione della Pescaia.
“Le aree umide sono habitat fondamentali per la conservazione della biodiversità terrestre, eppure – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente –sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. Dobbiamo salvaguardarle soprattutto perché rappresentano un enorme valore naturalistico per le nostre realtà territoriali, ospitando anche tante specie di avifauna. Anche quest’anno vogliamo promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione sulle aree umide della provincia di Grosseto, realizzando attività con la scuola di Castiglione della Pescaia, nel cui territorio all’interno della Diaccia botrona è stato inaugurato il telerilevamento ambientale”.
Sono passati 45 anni dalla firma della Convenzione Internazionale sulle Zone Umide siglata il 2 febbraio del 1971 a Ramsar, in Iran. Le oasi, gli stagni e i fiumi sono eccellenti depositi di stoccaggio per l’anidride carbonica dove vivono esemplari unici e preziosi per l’intero ecosistema, e l’obiettivo della Giornata mondiale delle zone umide è proprio quello di tutelare e conservare queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità sul Pianeta. In Maremma ce ne sono ben 5: Padule di Scarlino, Padule della Trappola-foce fiume Ombrone, Padule della Diaccia Botrona, Laguna di Orbetello e Lago di Burano.
Le zone umide rivestono una notevole importanza per diversi aspetti anche sotto il punto di vista idrogelogico: regolano e attenuano le piene dei fiumi. Le paludi adiacenti i corsi d’acqua, ad esempio, creano un effetto spugna raccogliendo le acque durante le piene, rallentando il deflusso e riducendo così il rischio di alluvioni.