FOLLONICA – Investimenti pubblici e privati per uscire dalla crisi e agganciare il treno della ripresa. Il ministro Maurizio Martina lo vede così il 2016, «un anno nel quale impostare la strategia di uscita dalla crisi dopo un lungo periodo in cui si è gestita l’emergenza».
Per Martina, intervenuto a Follonica durante il convegno organizzato dall’Irpet e dedicato all’economia della Toscana del Sud, sono due i pilastri su cui basare il futuro: da una parte l’innovazione sopratutto nell’aggregazione delle piccole imprese e nelle forme organizzative, e dall’altra gli investimenti.
La crisi che in provincia di Grosseto e anche in altre zona della Toscana del Sud ha aggravato una situazione già critica per ragioni strutturali, non è ancora del tutto conclusa. Questo è quanto è emerso dai dati presentati proprio oggi dal presidente dell’Irpet, Stefano Casini Benvenuti e per questo, secondo il ministro «le risposte che si devono dare oggi non possono più essere quelle del passato e del periodo pre crisi». Per questo, ha messo in evidenza Martina, è necessario innovare e vincere le sfide che anche la Maremma può correre. E per vincerle queste sfide il territorio della provincia di Grosseto può puntare sopratutto sull’agroalimentare e sull’industria di trasformazione dei prodotti agricoli. «Per farlo, per puntare ad esempio sull’export, si potrà contare su nuove forma di organizzazione. E la Toscana in questo senso può diventare un laboratorio di innovazione a patto che scommetta su un rinnovamento generazionale».
A chiudere i lavori del convegno, che nella parte centrale ha visto svilupparsi due tavole rotonde sui temi dell’economia, una con i rappresentanti delle istituzioni e l’altra con i rappresentati di importanti realtà imprenditoriali, è stato il governatore Enrico Rossi.
«Noi abbiamo pochi strumenti per agire – ha detto Rossi, come ad esempio i fondi comunitari, e su quelli ci attiveremo per far sì che in futuro non ci sia più una Toscana a due velocità. Martina ha dato disponibilità rispetto al progetto di un polo di trasformazione agroalimentare e questa può essere una via molto interessante per il sud della provincia di Grosseto. A nord il nostro impegno sta portando frutti sopratutto per l’area industriale di Piombino che ha naturalmente ricadute positive anche per la Maremma».
«C’è però un punto dal quale non possiamo prescindere – ha concluso Rosi – l’industria non deve essere considerata in contrasto nè con l’agricoltura nè con il turismo. In questo un ruolo importante lo devono giocare i territori e le istituzioni. Entro un paio di mesi credo che dovremmo tutti insieme mettere sul tavolo quei quattro o cinque progetti strategici di cui la Toscana del sud ha bisognoSu questi progetti noi possiamo metterci qualche soldo in più che arriva dai fondi comunicatori. Anche se più dei soldi conta il clima e la volontà di realizzare questi progetti».
Tra i presenti tanti sindaci della provincia di Grosseto e rappresentanti delle associazioni di categoria.