GROSSETO – L’Amministrazione comunale di Grosseto ha rispettato il “Patto di stabilità” anche per il 2015. «Sono ormai 10 anni che riusciamo in quella che è un’impresa per tante amministrazioni locali, oltre tutto riducendo l’indebitamento del 2006 di 35 milioni di euro e risparmiando milioni l’anno solo in interessi. 10 anni di rigore contabile».
Inoltre, a partire dal 2016 lo Stato ha abolito la disciplina del Patto di Stabilità Interno degli Enti Locali: «Anche se, per un obiettivo che cessa un altro è già pronto. Con il comma 707 della Legge di Stabilità 2016 viene introdotta, infatti, la nuova disciplina del cosiddetto “pareggio di bilancio” attraverso il quale gli enti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica consistente, per l’anno 2016, nel conseguimento di un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali. Quanto sarà ardua questa nuova sfida lo capiremo prossimamente, dopo che avremo approvato il bilancio di previsione 2016-2018. Ma abbiamo dimostrato di saper affrontare tutte le novità che in anni difficili lo Stato ha trasferito anche sugli enti locali».
Altro importantissimo obiettivo raggiunto dal Comune di Grosseto nel 2015 è il rispetto dei cosiddetti “tempi medi di pagamento”. Nel 2014 lo stesso parametro era stato sforato con tempi medi che, a causa dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità 2014, furono dilatati, essendo stati tenuti bloccati per gran parte dell’anno i pagamenti delle spese di investimento dell’Ente. Nel 2015 l’amministrazione è passata da 102 giorni di ritardo del 2014 a 50 giorni. Come spiega il vicesindaco: «Quindi, dal 2014 a 2015, è stato più che dimezzato il tempo medio annuo di pagamento. Ciò ha significato linfa vitale per tutti i soggetti creditori del Comune che hanno visto sensibilmente ridursi i tempi con cui hanno potuto riscuotere le proprie spettanze».
Il trend dei tempi di pagamento, dal primo all’ultimo trimestre 2015, è stato in costante calo e il Comune è passato dai 100 giorni (dalla data del ricevimento della fattura) del primo trimestre agli 84 del secondo, ai 61 del terzo ed, infine, ai 37 dell’ultimo trimestre.