ORBETELLO – Tema della Laguna sempre più sentito ad Orbetello dove arriva il pronto intervento di due politici appartenenti alla lista di Patto per Il Futuro, Matteo Mittica e Maddalena Ottali. A spostare subito l’attenzione sulla questione è l’avvocato orbetellano che esordisce dicendo che «dopo le recenti analisi i fanghi residui nella Laguna di levante sono ancora a grave rischio – spiega lui – ed è inevitabile porsi delle domande che credo ogni orbetellano, oggi, si stia ponendo: la pulizia dei canali viene eseguita, visto che la decisione di attivare le pompe a Marzo presupporrebbe che già oggi essa fosse già attiva? Ed il mantenimento delle idrovore? Sarà possibile a marzo aprire i canali per il ricircolo? E poi è questa la scelta giusta?»
«Ad oggi nessuno sa per quale motivo si abbassi pericolosamente il livello di ossigeno sotto il canale di Ansedonia: il Comune di Orbetello si sta attivando per tutto questo? Il rischio di rivivere il dramma della passata estate è tangibile – continua lui – e non possiamo neanche ipotizzare che si possa rivedere quella drammatica moria di pesci che ha causato milioni di euro di danni sia ai pescatori che ad alcune attività turistiche vicine. A livello locale non risulta sia stato riconosciuto lo stato di calamità e viene da domandarsi, paradossalmente a questo punto, se anche il decreto del Presidente della Regione Toscana sull’emergenza verrà concretamente eseguito permettendo l’applicazione a livello di fondo di solidarietà dell’Unione Europea.»
Parole forti su cui arrivano ulteriori specifiche di Maddalena Ottali: «Fin dai tempi dell’incontro tra le associazioni di categoria e la Regione Toscana ho chiesto che il Comune di Orbetello desse garanzie assolute sulle tempistiche e sulle modalità di attuazione in ordine al risanamento della laguna, dopo i terribili danni all’immagine subiti in seguito alla moria dei pesci – dice la dirigente provinciale dell’Ascom – come Confcommercio stiamo predisponendo e investendo molto sulla promozione turistica di Orbetello all’estero e non possiamo assolutamente permetterci di vendere un prodotto fallimentare. Il rischio che possa risuccedere il disastro di luglio scorso – conclude lei – è un’ipotesi che non possiamo neanche valutare lontanamente se vogliamo risollevare e rilanciare il turismo nel nostro territorio e investire davvero seriamente nella promozione dell’immagine di Orbetello.»