MONTE ARGENTARIO – Sembra volato il tempo da quella notte che rimarrà nella storia della Maremma e dell’Isola del Giglio. Oggi, 13 gennaio 2016, sono quattro anni che è avvenuto il naufragio della Costa Concordia, il transatlantico che urtò gli scogli delle Scole all’Isola del Giglio per poi andarsi a depositare sotto la punta Gabbianara, a poca distanza da Giglio Porto.
Per questo oggi era stata programmata una cerimonia di commemorazione che, a causa del mare mosso, ha dovuto subire un cambio di programma a causa del fermo dei traghetti che da Porto Santo Stefano averbbero dovuto partire alla volta dell’isola.
La messa di commemorazione si è, infatti, svolta a Porto Santo Stefano nella cattedrale dove si son ritrovate tante autorità ed anche alcuni familiari delle 32 persone che persero la vita dopo quel passaggio radente che è passato poi alla storia come ”l’inchino”.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli e Paolo Lecci, presidente del Consiglio comunale di Grosseto, ma anche il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Massimo Nazzareno Bonfatti e il comandante regionale della Capitaneria di porto Vincenzo di Marco assieme all’ammiraglio Vincenzo Melone comandante generale delle capitanerie.
Tra gli intervenuti Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile e il capitano Gregorio De Falco che la notte del naufragio di fatto diresse le operazioni di salvataggio. A celebrare la messa il vescovo Giovanni Roncari.
Alle 16, mare permettendo, ad Isola del Giglio si svolgerà la cerimonia che avrebbe dovuto svolgersi questa mattina, con la presenza dei vertici della Capitaneria mentre il vescovo ha rinviato la sua visita ad un altro giorno, così da potersi fermare più a lungo. «Se il mare lo permetterà – afferma il sindaco Sergio Ortelli – depositeremo a mare una corona di alloro dove è affondata la Concordia, mentre stasera suoneranno tutte le campane dell’isola».