MAGLIANO IN TOSCANA – «Nell’ultimo consiglio comunale le varianti al Regolamento urbanistico e al Piano strutturale tanto volute dall’attuale governo non sono state approvate: mancava il numero legale». Il capogruppo in consiglio comunale per Amministra con noi Salvatore Condipodaro Marchetta interviene all’indomani del Consiglio comunale.
«La giunta maglianese continua a commettere errori su errori – prosegue Salvatore Condipodaro Marchetta -: ci sono dei regolamenti che Diego Cinelli, in quanto sindaco, dovrebbe conoscere bene, o almeno qualcuno dei suoi potrebbe informarlo sulle norme. Come dovrebbe sapere chi amministra un paese, è prevista l’astensione obbligatoria di sindaco, assessori e consiglieri comunali, se vengono approvate delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado».
«Il regolamento parla chiaro – precisa Condipodaro Marchetta -: “L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini sino al quarto grado. Non si applica tale obbligo nei casi di rapporti di dipendenza organica a vari enti, non rientranti in funzioni direttive o dirigenziali di diretto rapporto o contatto con il Comune. Gli assessori oppure i consiglieri devono assentarsi durante la trattazione dell’argomento per il quale sussiste l’obbligo di astenersi dandone informazione al segretario comunale che dà atto a verbale dell’avvenuta osservanza di tale obbligo”».
«Se il sindaco fosse stato meno distratto (o qualcuno dei suoi gli avesse fatto notare come realmente stanno le cose) avrebbe potuto facilmente verificare che l’astensione dei tre membri del gruppo di maggioranza era un atto dovuto. Purtroppo ormai siamo abituati a vedere questa amministrazione fare gli interessi di singoli a scapito della comunità. Passando ad altro argomento, ritengo del tutto inspiegabile, e assurdo che una discoteca, Il Covo, sia diventata un luogo di rilevanza culturale – sottolinea il capogruppo di opposizione -. Nell’insieme, quello a cui si è assistito il 23 dicembre, come quello di cui siamo stati testimoni fino ad oggi, porta a dire ancora e sempre che questa amministrazione agisce in modo sconsiderato solo ed esclusivamente per favorire interessi personali. Sorprende poi che il Pd maglianese sia così assente: in un comunicato di ottobre si proponeva come il tutore della comunità ma tutto fa supporre che anche nello schieramento prevalgano gli scopi personali».