MAGLIANO IN TOSCANA – È già cominciato il pellegrinaggio verso il cimitero di Magliano in Toscana dove, da ieri in tarda serata, sono state depositate le ceneri di Pino Daniele, il cantante napoletano scomparso un anno fa che aveva manifestato il suo desiderio di essere sepolto nella Maremma che tanto amava.
La prima a lasciare un mazzo di fiori, questa mattina, è stata la figlia, Cristina Daniele, che di buon ora si è anche recata presso la caserma dei carabinieri per terminare le pratiche per far attivare l’allarme anti intrusione che collegherà la tomba, dotata anche di quattro telecamere, alla centrale dei carabinieri. Subito dopo è stata la volta di alcuni cittadini di Magliano, delle forze dell’ordine che hanno preceduto il sindaco, Diego Cinelli, arrivato nel piccolo camposanto per depositare davanti alla tomba una pianta con la fascia tricolore a nome di tutta la cittadinanza maglianese.
«L’idea del progetto della Cappella Memoriale commissionatami dai figli di Pino Daniele nasce dalla volontà di racchiudere in un disegno l’essenza dei luoghi ai quali Pino si era così profondamente legato negli ultimi anni – spiega l’architetto Andrea Spinelli – la campagna con il suo semplice fascino doveva costantemente dialogare con il gesto progettuale e la sua luce entrare all’interno del sepolcro in tutte le fasi della giornata. La struttura di progetto poggia su una parte basamentale che stacca da terra il luogo del riposo – continua lui – e risulta completamente rivestita in travertino bianco locale, lo stesso che fu scelto dai frati benedettini per la realizzazione del vicino monastero di San Bruzio».
«Il pavimento interno e l’altare sono stati realizzati in marmo di Carrara Cremo Delicato, la venature del quale scorrono sul pavimento invitando lo sguardo a dirigersi verso l’altare che contiene l’urna cineraria. La sicurezza della cappella viene ad essere garantita dalla porta di accesso e dal lucernario realizzati in vetro antisfondamento e dall’installazione di sofisticati sistemi di allarme. La cornice della fotografia, così come le scritte e la firma apposte sulle pareti interne – conclude l’architetto – sono state realizzate in palissandro, legno del quale sono costituite molte delle chitarre suonate dall’artista: un’ulteriore elemento naturale che lega la cappella al pianeta terra, ricostruendo quel legame che Pino Daniele ha così fortemente percepito ed espresso nei versi delle sue canzoni».