GROSSETO – «L’Associazione Terramare, firmato il protocollo d’intesa con il Comune di Grosseto ha iniziato il monitoraggio con le canoe lungo il fiume Ombrone, ed ha restituito sulle cronache locali un’immagine a loro dire “disatrosa”. Sono state rilevate isole di sedimenti litoidi, vegetazione secca e manicotti per l’irrigazione trascinati lì dai campi limitrofi dalle piogge. Da molti anni le mie dichiarazioni a proposito della gestione dei fiumi, ed in particolare dell’Ombrone, sono inequivocabili: la pulizia dell’alveo dalle ghiaie e dalla vegetazione rigida è indispensabile per il corretto flusso delle acque». Così ha commentato il Presidente del Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud Fabio Bellacchi.
«Da parte del Consorzio Bonifica – prosegue Bellacchi – c’è la piena consapevolezza di quale sia la corretta gestione delle aste fluviali, dal mantenimento della sezione dell’alveo a quello degli argini, fino alla pulizia delle sponde dalla vegetazione non flessibile e dai sedimenti che regolarmente innalzano il livello del letto del fiume. Da anni ci stiamo battendo per poter agire nell’interesse dell’Ombrone, dell’ambiente e della popolazione, purtroppo però leggi, regolamenti ed opinioni di paladini dell’intoccabilità dei fiumi hanno portato ad un peggioramento della situazione rispetto agli anni in cui era normale e doveroso asportare i sedimenti e ripulire dalla vegetazione».
«L’ente che presiedo – conclude Bellacchi – si è attivato da mesi, attraverso il conferimento di incarichi a tecnici specializzati, per sviluppare un progetto di intervento e di gestione idraulico forestale inerente al tratto dell’Ombrone che parte dal ponte sulla S.P. n. 18 di Campagnatico loc. Pianetto fino alla foce, per un totale di 28 km. Gli studi, che verranno consegnati entro il prossimo 31 gennaio, definiranno i criteri e le modalità di intervento sulla vegetazione ripariale, al fine di raccogliere informazioni sui soprassuoli e sulla stabilità delle piante senescenti, sulla possibilità quindi che esse creino occlusione delle luci dei ponti se abbattuti dalle acque in piena. Nel contesto verranno individuati i biotopi presenti, al fine di valutare un’azione mirata alla conservazione degli habitat e contemporaneamente definite le azioni idonee sia per la loro conservazione sia per assicurare il corretto flusso delle acque. E’ invece compito delle amministrazioni comunali la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti in plastica e le manichette per l’irrigazione rinvenuti sulle sponde».