TALAMONE – Sono cominciate questa mattina a Talamone le operazioni di carotaggio dei fondali del porto che sono stati oggetto di una recente ordinanza della Ufficio Circondariale Marittimo della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano il quale ha inibito la navigazione alle imbarcazioni da diporto con pescaggio superiore a 90 centimetri.
Ad occuparsene sono i tecnici della ditta fiorentina di Geocosta che, in questo caso, si avvale della collaborazione e delle strumentazioni di una società americana con sede in Olanda, la SDI, altamente specializzata in questo tipo di attività, come del resto la stessa Geocosta che ha operato in quasi tutti i porti toscani ed anche all’estero.
Le operazioni, che costituiranno il primo passo verso l’attività di dragaggio necessaria per la ricostituzione dei fondali necessari per la sicurezza, sono state commissionate, e finanziate, dai concessionari dei pontili in accordo con il Comune di Orbetello e saranno poi seguite dalle analisi di legge, in base alle quali si potrà stabilire dove e come smaltire i materiali di risulta.
I prelievi, che riguardano la zona nord del porto garibaldino, sono stati effettuati in vari punti ed a 50 metri di distanza l’uno dall’altro in maniera da coprire tutta l’area interessata: riguardo alla profondità, l’attività di scavo dei sedimenti varierà dai 50 ai 100 cm sotto il livello del fondo marino, tenendo conto delle varie batimetriche presenti in quella parte di port