GROSSETO – Città più insicura e più degradata. Il Movimento 5 Stelle non ha dubbi e critica fortemente i dieci anni di amministrazione a guida Pd. Ad intervenire è il candidato a sindaco dei pentastellati Giacomo Gori. «Non bastano, specie se tardive, come nel caso di Grosseto, le ordinanze – scrive Gori -. Né sono sufficienti le chiacchiere: occorre agire».
«Riguardo la sicurezza in centro storico l’amministrazione ha accumulato errori. Le cronache ne sono la conferma. L’attuale giunta si è mossa solo dopo nostre ripetute sollecitazioni e solo quando, ormai, il danno era fatto».
«Grosseto non è più il paesone di una volta. Se ne sono accorti sempre più i cittadini, ormai fin troppo spesso condannati a vivere episodi – più o meno gravi – di furti, danneggiamenti, schiamazzi. Nelle periferie, così come in quello che dovrebbe essere il salotto buono del capoluogo. Ed è proprio dentro Mura che si consuma, ogni fine settimana, il triste rituale del degrado. Responsabilità di una mancata educazione, di un mancato supporto alle famiglie: di un ridotto senso civico».
«Quel senso che, se presente e ben coltivato, riesce a proteggere gli spazi comuni e farli vivere da ognuno di noi come fossero propri. Senza considerare che degrado chiama degrado. Frase vecchia, sì. Ma quanto mai veritiera».
«Ecco, la futura amministrazione a 5stelle si farà carico di esaltare quell’educazione civica oggi dimenticata. Coinvolgeremo i ragazzi, così come gli educatori e le famiglie. Non pensiamo a interventi spot: quelli appartengono al passato. E non possono portare benefici reali.
Siamo inoltre convinti che sia indispensabile un utilizzo diverso della polizia municipale: la presenza di pattuglie a presidio del territorio anche nelle ore notturne sarà uno dei primi atti della nostra giunta».
«Infine, dovrà essere messa in piedi un’attenta riqualificazione degli spazi urbani. Il cuore cittadino può tornare a splendere senza dover investire cifre da capogiro. Servono idee, ma soprattutto la volontà di attuarle e renderle strutturali. Magari non solamente a pochi mesi dal voto al solo scopo di coprire quel che nel corso di un decennio non è stato fatto»