GROSSETO – Paolo Borghi, vicesindaco di Grosseto, tra i papabili per la candidatura a sindaco del Partito democratico, attacca i dirigenti del suo partito. Il suo sfogo arriva direttamente sul suo profilo Facebook dove Borghi non risparmia critiche a chi in questo momento sta gestendo la “baracca” verso il voto.
L’oggetto delle critiche di Borghi è la fuga di notizie e soprattutto di numeri avvenuta proprio all’interno del partito. Stamani i dati del sondaggio, che sarebbero dovuti rimanere a disposizione soltanto del partito, sono stati pubblicati sulla cronaca regionale di un giornale e questo ha fatto andare su tutte le furie il vicesindaco che ha invocato addirittura l’intervento del segretario regionale Dario Parrini.
«Oggi aprendo il giornale – scrive Borghi su Facebook – ho letto il sondaggio super segreto del mio partito il PD. Non sono in grado di dire se si tratta di un vero o di un falso. Posso dire che se fosse quello vero si tratterebbe di una cosa gravissima per la quale i responsabili si dovrebbero dimettere. Come in una vera spy story mi e’ stata consegnata la copia del sondaggio, non dal mio partito ma da un anonimo benefattore. Auspico che il Segretario Parrini prenda provvedimenti.#dilettantiallosbaraglio».
La questione si fa seria a questo punto visto che le tensioni interne delle passate settimane sembrano adesso ancora più evidenti. Il Pd deve decidere entro novembre quale sarà il percorso per arrivare alla scelta di un candidato. Una figura condivisa subito oppure primarie a gennaio. Certo è che in questo clima, che anche Borghi definisce da “spy story”, non sarà facile trovare la quadra.