MAGLIANO IN TOSCANA – Amministratori comunali e sindaco su tutte le furie a causa di un esposto alla Soprintendeza dei beni artistici di Siena e Grosseto, fatto pervenite qualche giorno fa contro la presenza di alcune nuove panchine, vasi ed alcune botti di legno ornamentali che si troverebbero attualmente nel centro del borgo maremmano di Pereta.
Una serie di componenti di arredo urbano che avrebbero sostituito, di recente, altri oggetti simili più vecchi ed una serie di vasi di colori e forme differenti che, secondo molti, facevano pessima mostra di sé lungo le viuzze del centro storico: ai nuovi arredi erano state abbinate delle botti in legno per caratterizzare ulteriormente il borgo di Pereta che recentemente ha visto anche il rinnovo della illuminazione notturna.
Un accadimento, secondo quello che sembra trasparire dall’amarezza del sindaco e di alcuni assessori, che sarebbe dovuto all’azione di persone legate a doppio filo all’opposizione politica: «Mi dispiace che i nostri tentativi di occuparci anche degli altri borghi del nostro territorio comunale siano oggetto di un ostruzionismo fine a se stesso – spiega il sindaco, Diego Cinelli – la soprintendenza mi ha comunicato di aver ricevuto un esposto, firmato con nome e cognome da una persona molto nota e, guarda caso, notoriamente non vicina alla mia amministrazione, la quale ha sollevato questioni sulla scelta di riqualificare quella parte del centro storico. Questo nonostante la gente si sia congratulata più volte con noi per avere finalmente posto attenzione anche a luoghi che in passato nessuno aveva considerato, lasciandoli senza una adeguata illuminazione e senza nemmeno delle panchine decorose. Ma capisco che, chi non è riuscito a fare meglio in passato adesso si sia indispettito e si aggrappi a tutto pur di contrariarci. Ma per il momento non avrà soddisfazione – tuona il primo cittadino maglianese – perché le panchine e le botti rimarranno lì per far felici gli abitanti e i visitatori di Pereta e poi, se qualcuno dovesse obbligarci, vedremo come comportarci».