ROMA – La speranza di salvare la Mabro rimane ancora accesa. Questo almeno l’esisto delle buste aperte questa mattina presso lo studio del notaio Luca Falcioni, inerenti al bando di cessione dell’azienda, scaduto il 21 ottobre. Presenti, oltre al commissario Paolo Coscione, anche il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, l’assessore Emanuel Cerciello, le Rsu aziendali, il segretario provinciale Uiltec Roberto Franceschetti.
A distanza di una settimana, quindi, è stato rilevato il contenuto delle buste. Nella prima era contenuta una richiesta di approfondimento sulla possibilità di acquisto dell’azienda. Un contenuto pari, più o meno, a quello di una mail pervenuta entro la scadenza del bando, che però non andava oltre un possibile interessamento in riferimento alla volontà di una trattativa privata.
Più consistente l’altra busta, nella quale era contenuto un assegno a garanzia, di importo limitato, e una proposta per assorbire tutto il personale in essere nell’azienda. E’ questa forse la nota di maggiore interesse che lascia aperto uno spiraglio di ripresa. Adesso il commissario Coscione, con gli organi competenti del Ministero, si prenderà una quarantina di giorni per valutare la situazione.
«Le tre offerte formali che sono state presentate, tutte meritevoli di attenzione – scrive in una nota Coscione -. Adesso andranno naturalmente vagliate nella procedura e nei contenuti attraverso le valutazioni del comitato di sorveglianza e degli organi istituzionali coinvolti. Ricordo comunque che tutte le realtà che hanno partecipato al bando dovranno adesso dimostrare di possedere i requisiti e le garanzie richieste dalla legge».
Intanto il sindacato di Cisl e Uil ha fatto appello al Tribunale affinché vengano prese decisioni sull’iter d’insolvenza che libererebbe il Tfr dei lavoratori.