PORTO ERCOLE – Un museo delle vecchie tradizioni marinare ed un polo culturale dove poter ospitare mostre o esposizioni, potrebbe nascere in futuro proprio sotto la piazza Santa Barbara a Porto Ercole vecchio.
Un’idea su cui si sta lavorando da tempo e che sta appassionando particolarmente l’assessore delegato al borgo marinaro argentarino, Michele Lubrano, che ha già fatto diversi incontri con la Soprintendenza delle Belle Arti di Siena/Grosseto per portare avanti la sua idea. Un piano non semplice da realizzare, per il quale ci vorrà sicuramente del tempo e che consisterebbe nel riaprire una vecchia porta che sta proprio sotto l’antica piazza, lungo il lungomare Marinai d’Italia dove ormeggiano le barche da pesca.
Lì secondo alcune ricostruzioni storiche e soprattutto, secondo i racconti di alcuni vecchi marinai portercolesi, ci sarebbero delle grandi stanze, ormai chiuse, dove in epoca di guerra venivano stoccate le munizioni: e l’idea sarebbe proprio quella di riaprirle e ridonarle alla popolazione per uso culturale. Ma per fare questo c’è la necessità di alcune indagini ad hoc che la Soprintendenza ha richiesto al Comune di Monte Argentario: «Abbiamo già fatto vari incontri ed abbiamo ottenuto una ampia disponibilità da parte delle autorità delle belle arti per provare a raggiungere il nostro obiettivo – spiega l’assessore argentarino – ci è stato concesso di effettuare dei fori nel muro in corrispondenza della porta per inserire telecamere che potessero verificare le antiche testimonianze. Adesso però dobbiamo indagare ulteriormente sull’esistenza delle volumetrie presenti all’interno del bastione, e dovremmo farlo tramite un’indagine georadar sotto la struttura muraria, al fine di individuare eventuali cavità o strutture sepolte. Una volta acquisiti i dati specifici sarà possibile ricostruire la conformazione dei materiali ed individuare le anomalie poste al di sotto della superficie. Per questo abbiamo già affidato un incarico alla ditta Geosol di Siena che inizierà a breve questa preziosa attività. Ci vorrà ancora del tempo, sicuramente tanta pazienza – conclude Michele Lubrano – ma continueremo ad adoperarci per portare avanti questo progetto, in modo da poter creare un polo culturale di questo tipo di cui Porto Ercole è sempre stato sprovvisto».