GROSSETO – La consulta della zootecnia tra i propri obiettivi, quando si è costituita, aveva posto la possibilità di confrontarsi con il gruppo di lavoro che si occupa della cattura degli ibridi. In quest’ottica, nei giorni scorsi, grazie alla sinergia con la Coldiretti Toscana, e in particolare all’intervento del presidente regionale Tulio Marcelli «presso il Comune di Montorsaio, si è tenuto un incontro ritenuto dai partecipanti molto utile. Per la consulta, con il funzionario Coldiretti, Andrea Pedica, c’erano Fabio Toccaceli di Manciano e Angelo Marzocchi di Roccalbegna. Insieme a loro specialisti capeggiati dal professor Apollonio, docente zoologo presso l’Università di Sassari presso il Comune di Montorsaio». racconta la Coldiretti.
«Il professor Apollonio, insieme ai suoi collaboratori, ha mostrato ai presenti la situazione relativa alla presenza degli ibridi in Italia e poi, in particolare, in Toscana ed in Maremma, dove sembrerebbero esistano oltre venti branchi sparsi su tutto il territorio provinciale – prosegue Coldiretti -. Tracciate le premesse con richiamo alla storia della presenza del lupo in Maremma, il confronto si è poi spostato e concentrato sulle tecniche di cattura ovviamente autorizzata adottate ed i risultati fino ad oggi ottenuti. Il progetto di cattura predisposto dalla Regione Toscana, partito nel 2014, prevede la disposizione di foto trappole nelle zone indicativamente più pericolose, analisi della presenza dei branchi o dei singoli animali, collocazione delle trappole (o lacci) nei punti dove gli animali urinano o dove passano di più dopo accurato e lungo monitoraggio che dura almeno sette giorni. Se l’animale viene catturato il gruppo opportunamente avvisato con sms su cellulari ha 30 minuti di tempo per raggiungere il luogo della cattura, addormentare l’animale che poi viene trasportato ai centri di raccolta dove vengono prima sterilizzati chimicamente e quindi conservati vivi».
«Il gruppo di lavoro, ha inteso rispondere a tutti i quesiti e si è dimostrato pronto a collaborare con gli allevatori. Indubbiamente si è trattato di un momento di confronto utile – ha commentato Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – voluto dai nostri allevatori e reso disponibile grazie alla sinergia che abbiamo potuto porre in essere. Non si può certo parlare di soluzioni con queste catture ma la Consulta aveva chiesto il confronto per dipanare dubbi e perplessità. Resta l’altro obiettivo che il gruppo di lavoro Coldiretti porta avanti relativo alla richiesta degli indennizzi e su questo si sta delineando il percorso più utile e possibile in base alle leggi e alle normative. Coldiretti – ha concluso Renna – vuole tutelare le imprese agricole e i redditi delle famiglie e se sarà necessario anche attraverso percorsi di richiesta legali supportate dagli esperti nazionali dell’organizzazione».