GROSSETO – Torna di attualità Iside, l’istituzione attraverso la quale il Comune di Grosseto gestisce il servizio degli asili. Secondo i consiglieri comunali Giacomo Cerboni, del Nuovo Centro Destra, e Riccardo Megale, della Lista Lolini «Sono 42 le famiglie rimaste escluse dal strutture convenzionate con il comune. Ciò è sorprendente perché fino a pochi mesi fa l’amministrazione dichiarava che i posti erano stati confermati, mentre arrivati al dunque si scopre che in realtà dagli 80 previsti l’anno scorso, siamo passati ai 38 di adesso».
Nel corso degli anni la platea dei bambini accolti nelle strutture comunali si è ridotta: erano 112 nel 2012-13, scesi poi a 91 nel 2013-14, 80 anno scorso e 38 quest’anno. All’origine del dimezzamento attuale, la mancanza di fondi provenienti dalla Regione, con la copertura delle casse comunali che non può andare oltre. «Va precisato che la notizia, ai privati che gestiscono le strutture convenzionate, è stata data solo ad agosto – dichiarano Cerboni e Megale -, con le conseguenze di causare un danno economico a chi attendeva che quei posti fossero riempiti proprio dal Comune».
«Oltretutto – aggiungono i consiglieri di opposizione -, troviamo assurdo che un partito come il Pd faccia battaglie su di una scuola mausoleo come quella di Maiano Lavacchio, con tanto di raccolta firme, ma non si mobiliti al cospetto di 42 famiglie tagliate fuori dal servizio comunale degli asili. Ci sono state poi, rassicurazioni in merito da parte dell’assessore regionale, in quanto i fondi necessari a quanto pare arriveranno in ritardo. Rimaniamo ancor più stupiti, perché un’amministrazione comunale che si rispetti può tranquillamente anticipare i soldi per coprire il servizio».
Cerboni e Megale, spiegano anche come: «Noi, ad esempio, abbiamo trovato 67mila euro per anticipare il tutto. Basterebbe rinunciare a 2.500 euro di spese di rappresentanza, 7.000 per consulenze per il consiglio comunale. 11.951 per la comunicazione istituzionale, 3.500 per la festa della Toscana, 1.000 per la promozione della partecipazione. 2000 euro per il sostegno a iniziative varie, 20.000 per le manifestazione sportive. 15.951 per il patrocinio a manifestazione sportive, 3.000 spese progetto giovani. Tute voci trovare sul bilancio e alle quali si può rinunciare, soprattutto se sono soldi che successivamente verranno recuperati dalle casse della Regione».
«Alla luce di queste problematiche – concludono i due consiglieri comunali – c’è anche un altro tipo di soluzione. Ovvero quello di andare a vedere quanto costa realmente Iside. Aggiustare il servizio per renderlo funzionale, senza che sia erogato a metà e senza eccessivi sprechi. Questo dovrebbe fare un’amministrazione comunale che si rispetti».