GROSSETO – «Questo territorio ha voglia di cambiamento: il centrodestra, se è unito, vince». Ne è convinto Stefano Mugnai, coordinatore regionale di Forza Italia, presente a Grosseto oggi assieme al segretario regionale della Lega Nord Manuel Vescovi, e al capogruppo in regione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli. Un incontro pubblico, per incontrare il popolo del centro destra, ma anche per suggellare la ritrovata alleanza dopo elezioni regionali che hanno visto le forze di centrodestra remare ciascuna per sé.
Un’alleanza di cui farà parte Ncd, «che già in consiglio comunale siede all’opposizione con il resto del centrodestra, e Passione Maremma», la “creatura” di Giovanni Lamioni «con Lamioni ci siamo confrontati in campagna elettorale – prosegue Mugnaia – ma quella è una partita chiusa. Ora la priorità è dare a Grosseto la possibilità di una alternativa».
Non è un mistero che, dei comuni al voto in Maremma, l’obiettivo sia soprattutto Grosseto, unico capoluogo di tutta la regione che andrà ad elezioni nella prossima tornata. «Ad Arezzo abbiamo iniziato un percorso che ha anteposto agli interessi dei singoli quello generale, e così abbiamo vinto – ricorda Mugnai -. la nostra unità è il peggior incubo del Pd». «Vogliamo riportare a Grosseto un buongoverno come quello che ci è già stato in passato – dice Donzelli facendo riferimento alla giunta Antichi -. a Grosseto abbiamo una classe dirigente matura e pronta a prendere in mano il futuro della città. Qui è necessario un cambio di passo, questa terra non può essere abbandonata ma deve essere amata».
Parlano di segnali importanti i tre rappresentanti locali Fabrizio Rossi per Fratelli d’Italia, Sandro Marrini per Forza Italia e Andrea Di Meglio per la Lega nord. «Quello che conta è il programma – precisa Vescovi – chi si candida deve pensare al lavoro, a riqualificare Grosseto, che deve essere il punto di partenza per mandare a casa la sinistra, non solo qui ma, una per una per una in tutte le città della Toscana e nel 2020 mandare a casa la giunta Rossi».
Per quanto riguarda il candidato non si sbilanciano. Potrebbe essere uno già dentro ai partiti come anche no «Il candidato migliore è quello che ha più possibilità di vincere». Non chiudono neppure alle primarie «Sono un metodo di scelta come altri». Non sono invece spaventati dai 5 Stelle che definiscono «poco incisivi. Raccogliere voti in una elezioni politica è più facile, perché contano più gli ideologismi». «Non sappiamo chi sarà il candidato – conclude Mugnaia -. Ma il percorso che ci porterà a individuarlo è un percorso da fare insieme e ciascuno di noi dovrà fare qualche rinuncia».