GROSSETO – «Dall’inchiesta della procura di Firenze nei confronti di Anas Toscana emergono due elementi che devono far riflettere i nostri amministratori in tema di grandi opere. Il primo è che nessun territorio, nessuna istituzione, nessun ente è immune alla piaga della corruzione e che ancora è stato fatto troppo poco per contrastarla né, in prospettiva, Governo e Parlamento sembrano interessati a fare qualcosa, vista la vergogna della legge sulle intercettazioni. Il secondo è l’assoluta mancanza di credibilità: come possiamo accettare con tranquillità opere come la Tav e la Tirrenica nella nostra regione dopo questa ennesima riprova del marcio che ruota intorno a chi dovrebbe tutelare gli interessi pubblici nelle infrastrutture? Come possiamo accettare l’idea che i nostri territori vengano stravolti, per di più con soldi pubblici, se chi dovrebbe controllare è incapace di farlo?» A intervenire sulla questione è il coordinatore provinciale di Sel Marco Sabatini che è anche membro della segreteria regionale.
«A questo punto vorremmo capire se a decidere quali interventi fare sul territorio è chi dovrebbe tutelare la viabilità e gli interessi pubblici o qualcun altro. Chi viaggia da decenni nel tratto di strada statale Aurelia tra Grosseto e Capalbio o chi assiste ai lavori del sottoattraversamento dell’alta velocità a Firenze forse comincia a domandarselo – conclude Sabatini -. Maggiore prudenza e un passo indietro sarebbero auspicabili, a salvaguardia del territorio, della salute e della legalità».