GROSSETO – L’ex ospedale e il suo abbattimento continua a creare polemica in città, dopo l’esposto in Prefettura del Raggruppamento politico autonomo di Francesco Donati arriva oggi la risposta del sindaco al Prefetto.
«Basta con gli atteggiamenti antidemocratici del sindaco – affermava Donati -. Non ha voluto rispondere ai cittadini, ora dovrà rispondere al Prefetto. Bonifazi non solo si è fatto beffa della nostra petizione, uno strumento previsto dallo Statuto del Comune, che prevede che entro trenta giorni dalla presentazione di una petizione se ne dia risposta motivata sull’esito, ma si è reso manchevole anche nei confronti dell’intero Consiglio Comunale omettendo di informarlo sulla questione».
«L’11 giugno noi abbiamo presentato una petizione popolare sottoscritta da 564 cittadini contro il 1° stralcio dei lavori di demolizione dell’edificio ex ospedale di via Saffi – ha ricordato Donati nell’esposto al prefetto – la risposta, ad oggi, non è arrivata ma in modo antidemocratico e affatto rispettoso nei confronti dei cittadini, sono arrivate le ruspe che hanno abbattuto l’immobile in questione, accompagnate, in risposta ad alcune critiche apparse sulla stampa, da affermazioni del sindaco e assessore che legittimavano il loro operato con il fatto di essere stati eletti e di avere, quindi, la piena legittimità. La legittimità che scaturisce da una elezione non snatura affatto l’intervento diretto, nelle forme garantite dalla costituzione e, nella fattispecie anche dallo Statuto comunale, dei cittadini e ciò ha rilievo costituzionale».
La risposta del sindaco Bonifazi al prefetto non si è fatta attendere «L’Amministrazione comunale il 10 luglio, con Deliberazione di Consiglio Comunale avente per oggetto “Modifica Programma triennale opere pubbliche 2015/2017”, ha affrontato l’argomento oggetto di petizione, riferendo gli interventi previsti nel cui ambito si descrive puntualmente la “Demolizione parti pericolanti immobile ex ospedale” per una stima di costi pari ad 300 mila euro. Il 10 luglio 2015, esattamente 30 giorni dopo la presentazione della petizione, il Consiglio comunale ha affrontato la questione nell’ambito della presentazione, discussione e votazione della deliberazione di Consiglio comunale citata, assorbendo quindi le richieste formulate nella petizione».
«L’intervento di demolizione di una parte del vecchio ospedale cittadino – prosegue Emilio Bonifazi – è andata ad incidere su una struttura pericolante e transennata da anni, localizzata proprio nel centro storico della città; la demolizione, ancora oggi in corso, ha consentito di azzerare i rischi di crollo statico della struttura, ormai prossima al collasso e di garantire, tra l’altro, il rispetto del mantenimento della pubblica incolumità».
«Tenuto quindi conto che l’Amministrazione comunale ha discusso la questione nel suo massimo organo politico e rappresentativo, il Consiglio comunale (aperto al pubblico), si rileva che la richiesta di affrontare la questione in un dibattito aperto con la città, appare oltre che vaga e indefinita, soddisfatta anche dalla copiosa rassegna stampa sull’argomento. La documentazione fotografica appare eloquente sullo stato di necessità di un intervento non più procrastinabile stante anche le prossime piogge autunnali che avrebbero ulteriormente compromesso la staticità dell’ala del vecchio ospedale – sottolinea il sindaco -. Francesco Donati, presidente del Raggruppamento politico autonomo che ha presentato la petizione popolare e l’esposto, conosce peraltro molto bene i meccanismi dell’Amministrazione pubblica, avendo ricoperto il ruolo di consigliere comunale dal 1985 al 1993 per due consiliature».