MONTIERI – «A partire dal prossimo 7 settembre l’ufficio postale di Montieri, salvo miracoli dell’ultim’ora, per intercessione del Tar Toscana, subirà un drastico ridimensionamento. Da quattro giornate a due. Se fino ad adesso si copriva l’intera settimana lavorativa con quattro giornate su Montieri e due sulla frazione di Boccheggiano, tra qualche giorno non sarà più così. Tra qualche giorno la scure implacabile dei tagli, la mannaia della ossessionata ricerca del profitto, si abbatterà su questi monti». E’ il sindaco Nicola Verruzzi a esaminare la spinosa questione.
«Ci tengo a precisare che stiamo parlando di un territorio comunale con una superiore ai 100 chilometri quadrati, con quattro frazioni distanti chilometri l’una dall’altra; stiamo parlando di un territorio montano, periferico, con rilevanti deficit infrastrutturali, legati soprattutto alla carenza di reti viarie importanti, con una popolazione anziana e con rigidi inverni nei quali la mobilità è resa spesso difficoltosa da neve e ghiaccio – aggiunge -. Dal prossimo 7 settembre un pensionato di Travale dovrà compiere, se chiuso Montieri, quasi venti chilometri per raggiungere Boccheggiano e poter ritirare la pensione. A patto, naturalmente, che Boccheggiano sia aperto. A patto di indovinare il giorno».
«In molti si chiedono a cosa serve il servizio postale in un’era come la nostra, un’era digitale. Peccato che gran parte del territorio comunale sia sprovvisto di banda larga ed il segnale telefonico vada e venga. Anche qui è corso in soccorso il comune che da un anno e mezzo sta investendo per superare il digital divide ed ha stipulato, da poche settimane, un accordo di programma con la Regione Toscana per la banda larga – precisa il primo cittadino -. Che cosa ne è stato e ne sarà di quel welfare state che oltre a erogare servizi, aveva dispensato dignità ed uguaglianza, rimuovendo quegli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’uguaglianza e le pari opportunità».
«Il 3 settembre sarà discusso al Tar Toscana il ricorso promosso dal Comune di Montieri contro il piano di rimodulazione di Poste Italiane. Sarà discusso mentre il comune manifesterà a Grosseto, in piazza Rosselli, davanti alla prefettura. Lo farà per ribadire che quest’Italia minore ubicata in periferia, nascosta tra i boschi, abbarbicata tra le montagne, reclama diritti e dignità – prosegue -. Ma a che serve manifestare, a che serve indignarsi se un servizio, come quello postale, universale ed essenziale, soprattutto in contesti come quello dai cui si scrive, per di più controllato e gestito dal nostro Stato, sta per essere spazzato via senza colpo ferire, in assenza di una reale e seria trattativa intavolata su scala nazionale».
«Quando si parla di servizi pubblici primari, essenziali ed universali, non si può non tener conto, in sede di redazione dei bilanci, di quel costo sociale rappresentativo di quei cittadini, di quelle comunità che hanno la sola colpa di pagare la carenza dei numeri. Da qui la provocazione. Costruiamoci un nostro servizio postale, alternativo e concorrenziale – conclude Verruzzi -. Che tutte le Regioni italiane e tutti i comuni interessati da ridimensionamenti e soppressioni possano promuovere lo start up di un progetto pilota che si proponga di erogare quei servizi nelle zone in cui chi sarebbe preposto rinuncia a farlo. Perché manifestare soltanto non basta più».