FOLLONICA – «Il direttore del circo Millennium, attendato in questi giorni a Follonica e che nei prossimi mesi giungerà a Grosseto, si lamenta delle richieste al Comune di bandire i circhi con animali arrivate dai cittadini, ma la Federazione Europea dei Veterinari ha espresso nel giugno scorso la propria posizione ufficiale, dichiarando che “l’uso di mammiferi esotici, specialmente elefanti e grandi felini (leoni e tigri), nei circhi riflette una visione tradizionale, ma obsoleta, degli animali selvatici. Questi animali hanno lo stesso patrimonio genetico dei loro simili che vivono in natura, e mantengono perciò gli stessi comportamenti istintivi e bisogni naturali” che “non possono essere soddisfatti in un circo itinerante; soprattutto in termini di alloggi e di rispetto alla possibilità di esprimere comportamenti normali”». Così Giacomo Bottinelli, consigliere nazionale Lav, interviene sulla vicenda legata al circo nel territorio maremmano.
La FVE ha raccomandato a “tutte le autorità Europee competenti di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte”, precisando poi come non ci sia “alcun beneficio di carattere di conservazione, ricerca o educazione che possa giustificare l’uso di animali esotici nei circhi”.
«Già dal 2006 le Linee Guida della Commissione Scientifica Cites indicano una lunga lista di specie esotiche come incompatibili con la detenzione in una struttura mobile e l’Anci ha proposto ai Comuni un regolamento che vieti l’attendamento dei circhi con quelle specie al seguito – dichiara Giacomo Bottinelli, consigliere nazionale Lav – mentre lo Stato italiano continua a finanziare questa attività con milioni di euro ogni anno. Adesso che la Federazione Europea Veterinari, che rappresenta 48 associazioni nazionali di veterinari in 38 Paesi Europei e di cui la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari è il membro italiano, ha chiarito la propria posizione in merito, è assolutamente tempo che la nostra legge del 1968 si rinnovi verso uno spettacolo di artisti umani e che i Comuni varino il regolamento suggerito dall’Anci».