GAVORRANO – Uno spettacolo dissacrante, crudo, scioccante, cinico, che non lascia indifferenti. Nella stagione estiva del Teatro delle Rocce, questa volta nella location della miniera di Ravi Marchi (Ravi) alle 21,30, irrompe in maniera fragorosa lo spettacolo “La Merda”, un monologo brutale che ha meravigliato il Festival di Edimburgo 2012 vincendo, tra gli altri, il Fringe First Award for Writing Excellence per la scrittura a Cristian Ceresoli, il The Stage Award for Acting Excellence per l’interpretazione a Silvia Gallerano e l’Arches Brick Award for Emerging Art registrando il tutto esaurito sia nel 2012 che nel ritorno al festival del 2013, proseguendo con il clamoroso e scioccante successo di pubblico e critica in tutto il mondo, da Adelaide a Copenhagen, da Madrid a Berlino, Lugano e Glasgow fino al celeberrimo West End di Londra con tre anni consecutivi di tutto esaurito, nonostante una sottile e persistente censura.
Da una parte il testo, “brutale, disturbante e umano” recitato senza quasi prendere respiro da Silvia Gallerano che si presenta nuda sul palco, senza difese agli occhi del pubblico mentre le sue parole feriscono le orecchie di chi la ascolta, dall’altra la fisicità dell’attrice, sola sul palco, il trucco che quasi ne deforma il volto. Epure vuole arrivare, vuole fare un provino, farsi largo tra le belle che popolano il mondo dello spettacolo. Lo spettacolo è stato considerato “straordinario” dal Times così come l’interpretazione “sublime e da strapparti la pelle di dosso” di Silvia Gallerano definita “straordinaria” dal Guardian.
Si manifesta come uno stream of consciousness dove si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane donna brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio, di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà. Si tratta insomma di un clamoroso fenomeno che ha da tempo rotto i confini del teatro e che viene seguito quasi come un concerto rock. Un poetico flusso di coscienza premiato fin dai suoi esordi, ma all’estero più che dentro i confini nazionali, dove per altro continua a inanellare straordinari successi di botteghino.
E soprattutto all’estero – l’opera di uno scrittore italiano interpretata da una attrice italiana – continua senza sosta a raccogliere recensioni entusiaste dai più importanti media internazionali. Perché questo spettacolo arriva come uno schiaffo: fin da quando si entra nella sala e una donna nuda, appollaiata su un trespolo altissimo con solo un microfono in mano, mugugna l’inno di Mameli. Prestissimo lo spettatore scopre che il nudo è necessario, racconta la vulnerabilità di un personaggio mostruoso e fragilissimo, che si spoglia molto al di là della sua nudità La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.
Prima dello spettacolo alle 18 di fronte al Centro Congressi dei Bagnetti di Gavorrano sarà inaugurata la mostra dell’artista Opiemme. La mostra fa parte del progetto “Migrazione. Itinerari di arte contemporanea” ed è curata da Karin Gavassa. Il progetto coinvolge anche altri luoghi del Geoparco delle Colline Metallifere tra Follonica, Gavorrano e Scarlino.
In occasione dell’inaugurazione si potrà scoprire da vicino quello che l’artista, che ha lavorato in tutta Europa con le sue installazioni e la sua pittura murale, ha pensato per Gavorrano. L’itinerario che dal Centro congressi dei Bagnetti arriverà fino al Teatro delle Rocce si concluderà poi alle 19 con un’aperitivo degustazione per tutti.
Le opere di Opiemme saranno visitabili fino all’11 settembre.
Ingresso spettacolo: euro 10 più prevendita
La visita alla mostra è libera.
Per informazioni: www.teatrodellerocce.it