GROSSETO – Si è svolta oggi pomeriggio, nella Sala consiliare del Comune di Grosseto la Conferenza provinciale dei sindaci della Asl 9, la prima dopo l’insediamento del commissario per l’Area vasta della Toscana Sud-Est, Enrico Desideri. Un incontro durante il quale Desideri, accompagnato dal vicecommissario, Daniele Testi, che ha illustrato i risultati e le performance della Asl 9 per il 2014 e lo stato di avanzamento dei Patti territoriali, ha voluto soprattutto ascoltare le istanze dei primi cittadini, rispondere alle loro preoccupazioni sul futuro della sanità locale, all’interno di una riforma regionale in parte ancora da scrivere. Preoccupazioni che già Desideri ha avuto modo di sentire anche dalla viva voce degli operatori sanitari e alle quali ha risposto illustrando la propria idea di sanità locale, in linea con gli indirizzi regionali.
Tra i sindaci presenti, hanno preso la parola Luigi Bellumori di Capalbio, Pier Luigi Camilli di Pitigliano, Marcello Giuntini di Massa Marittima, Pierandrea Vanni, vicesindaco di Sorano, Sabrina Cavezzini di Scansano, e il presidente della Conferenza provinciale, Emilio Bonifazi.
I timori espressi dai primi cittadini sono riassumibili tutti nella forma che prenderà la nuova sanità regionale, come potrà conciliarsi con un territorio molto vasto e poco densamente popolato, dove la prossimità dei servizi ai cittadini resta un elemento fondamentale per la qualità dell’assistenza: quindi il futuro dei piccoli ospedali, il ruolo e il significato che verrò loro attribuito, i tagli alle risorse economiche e finanziarie, la salvaguardia e il rispetto dei Patti territoriali come strumenti di programmazione irrinunciabili.
È stato quindi sollevato il tema dei tempi di attesa, trasversale ai diversi interventi, che si lega alla qualità percepita del servizio e alla soddisfazione del cittadino. Infine la richiesta di partecipazione da parte dei sindaci, nelle sedi deputate al confronto, e la necessità di avere certezze sul futuro del sistema sanitario locale, non solo per chi usufruisce del servizio, i cittadini, ma anche per chi lo eroga, i professionisti.
«I cambiamenti che si prospettano – ha detto Desideri in apertura della Conferenza e riprendendo questi concetti in risposta ai sindaci – non devono allarmare i cittadini e i loro rappresentanti istituzionali perché non verranno ridotti la qualità e la quantità dei servizi; queste politiche, del resto, non rientrano nelle linee di indirizzo regionale. Inoltre il territorio della Asl di Grosseto e della futura Azienda di Area vasta hanno una logistica e una dimensione che non lo rendono neppure pensabile. Così come non sono previste chiusure o ridimensionamenti dei piccoli ospedali, che andranno piuttosto ripensati e reinterpretati per adeguarli meglio ai bisogni e alle necessità dei contesti di riferimento, evitando il più possibile sprechi e inutili duplicazioni, in una logica di rete e di specializzazione dei servizi.
Le sfide da cogliere subito – ha spiegato Desideri – sono quelle che ci consentiranno di affrontare il cambiamento, introdotto dalla riforma del sistema sanitario regionale, come una opportunità: in primo luogo la creazione di reti orizzontali integrate, soprattutto per i percorsi diagnostico-terapeutici dei malati cronici. Reti nel territorio e reti tra territori, supportate da infrastrutture informatiche, capaci di rispondere, nel più breve tempo possibile e con la massima efficacia, ai bisogni dei cittadini. Poi reti tra professionisti, che coinvolgeranno anche i piccoli ospedali, considerando che molte specialistiche devono necessariamente restare centralizzate, ma aprendo la possibilità di programmare gli interventi anche nelle strutture periferiche».
«Lavoreremo in accordo con tutti gli operatori per ridefinire e contestualizzare i percorsi, sia in ambito territoriale che in ambito ospedaliero, dove verrà potenziato il raccordo fra i clinici per la presa in carico nelle 24 ore e, soprattutto, per garantire equità di accesso a tutti i cittadini».
«In tutto questo percorso – ha concluso Desideri, che ha ribadito la sua piena disponibilità al confronto con gli amministratori, gli operatori e i cittadini – terremo conto delle istanze che arrivano dai rappresentanti istituzionali; così come terremo conto dei risultati raggiunti dai professionisti di questa Azienda e delle eccellenze, che andranno tutelate e valorizzate per dare forza al patrimonio delle competenze, vero motore e garanzia di qualità per i servizi ai cittadini nel sistema sanitario pubblico».