ORBETELLO – Il Consiglio regionale toscano ha approvato all’unanimità una mozione sulla situazione drammatica della Laguna di Orbetello. La mozione è stata presentata dai consiglieri Marras, Fattori, Giannarelli, Vescovi. Il documento impegna la Giunta regionale a presentare una relazione puntuale al Consiglio sulle condizioni della laguna e sulle ragioni dell’eventoe a garantire un adeguato supporto al comune di Orbetello con ogni mezzo per il superamento dell’emergenza.
Il Consiglio richiede inoltre che venga dichiarato con urgenza lo stato di calamità nell’area della Laguna di Orbetello e sia tutelata in via prioritaria la costa di Giannella e di Feniglia perché non ne risentano le attività turistiche, oggi nel pieno della stagione. Tra le varie azioni richieste è prevista la valutazione del danno economico occorso alle imprese che operano all’interno della laguna e viene richiesto che siano messe in campo tutte le misure in grado di ricostituire l’habitat e lo stock ittico, nonché tutti gli strumenti a garanzia della tenuta occupazionale.
Le iniziative della Regione su cui il Consiglio impegna la Giunta prevedono anche la bonifica delle aree pubbliche di fronte all’ex Sitoco e l’area di Patanella dove sarebbero ammassate tonnellate di masse algali e la predisposizione per il futuro una precisa strategia di tutela di un’area di così grande pregio ambientale e valore economico per la comunità locale e per l’intera regione, attraverso la costituzione di un soggetto in grado di coinvolgere in maniera continuata con risorse certe e sufficienti il livello statale, regionale e degli stessi enti locali.
Luca Sani e Luigi Dallai hanno promosso una risoluzione in VIII e XIII Commissione della Camera per impegnare il Governo a presidiare il disastro ambientale e produttivo che ha investito la laguna di Orbetello.
«L’obiettivo della risoluzione – spiega Luca Sani – è multiplo. Intanto è quello di impegnare lo Stato, tramite il Ministero dell’economia e delle finanze, in qualità di ente titolare della proprietà demaniale marittima, ad aderire all’accordo di programma per la gestione della laguna di Orbetello, oppure a valutare altre forme di gestione della laguna che prevedano comunque il coinvolgimento diretto dello Stato. Poi per ottenere lo stanziamento annuale di adeguate risorse economiche per assicurare, di concerto con gli altri enti territoriali preposti, la corretta gestione del complesso e delicato ecosistema ambientale della laguna di Orbetello al fine di prevenire e contrastare, anche attraverso la realizzazione di adeguati interventi infrastrutturali ad oggi mancanti, i disastri ecologici che ciclicamente stanno interessando la fauna ittica presente nella laguna di Orbetello;
Infine, ma non ultimo per importanza, per accelerare i tempi di emanazione del decreto per la dichiarazione dello stato di calamità o di avversità meteomarina e conseguentemente a prevedere stanziamenti economici, agevolazioni ed interventi contributivi e creditizi per le attività della filiera ittica ed ammortizzatori sociali per i lavoratori coinvolti che ricadono nel territorio della laguna di Orbetello, al fine di sostenerne la continuità produttiva ed occupazionale, anche attraverso un apposito finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura».
«Un’ondata di caldo ha messo a dura prova l’ecosistema prezioso e fragile della laguna di Orbetello, una delle zone umide più importanti del Paese, che rappresenta anche una significativa realtà economica legata all’itticoltura di qualità». Afferma Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente. «Le stime parlano di duecento tonnellate di orate, muggini e anguille morte soffocate per mancanza di ossigeno in tre giorni per effetto delle temperature intense: un segnale di come i cambiamenti climatici incidano in modo gravissimo sugli ecosistemi e, di conseguenza, su alcuni comparti economici. Quello che si è verificato nella laguna di Orbetello è un disastro ambientale senza precedenti. In questi giorni si sono registrate temperature altissime e per questo la laguna ha raggiunto la temperatura superiore ai 30 gradi che ha ridotto ulteriormente la quantità di ossigeno, soffocando la fauna ittica».
«Il danno per gli operatori, verso i quali esprimiamo forte vicinanza, si aggira intorno ai 10milioni di euro e sarebbe legato alla morte di milioni di avannotti, i piccoli dei pesci, che tra un anno e mezzo avrebbero rappresentato il grosso del pescato. Adesso l’emergenza riguarda la rimozione delle centinaia di tonnellate di pesci morti per evitare rischi epidemiologici e pompare acqua dal mare affinché il dramma non si estenda alla laguna di ponente. Passata l’emergenza bisognerà però pensare fin da subito a una gestione, un monitoraggio, una manutenzione efficiente ed efficace che garantisca, per quanto sia possibile, un’adeguata prevenzione capace di rispondere meglio anche ad eventi imprevisti così impattanti. Occorre dare seguito alla richiesta di stato di calamità avanzata dal Comune di Orbetello e della Regione Toscana – conclude Gentili -, e fornire risorse economiche, mezzi e strumenti eccezionali per rispondere a questa situazione gravissima e salvare la laguna di Orbetello dagli effetti ulteriori di un disastro ambientale e sociale ormai già in atto. I fatti straordinari avvenuti dimostrano in modo evidente come il passaggio diretto dal commissariamento alla gestione ordinaria non sia stata una scelta opportuna in quanto persistono elementi endogeni che inducono a un’attenzione molto alta sia negli investimenti programmati che – conclude Gentili – nelle misure adottate non compatibili con le possibilità di coordinamento di un singolo ente locale».
«La Cgil è accanto ai pescatori di Orbetello e ai loro familiari, con l’intera organizzazione, a livello locale e regionale, impegnata a contribuire a dare soluzione ai molti problemi conseguenti al disastro ambientale che ha colpito la laguna». Spiega il segretario provinciale della Cgil, Claudio Renzetti
«Dal nostro punto di vista la priorità è salvaguardare l’attività produttiva della Orbetello pesca lagunare e i 100 posti di lavoro che essa garantisce. È evidente che questo passa per il ripristino dell’equilibrio ambientale della laguna, per favorire la ripresa del ciclo biologico di vita dei pesci. Questo, per causa di forza maggiore, richiederà due o tre anni, per cui sin da subito bisogna pensare a creare le condizioni per mantenere in vita la cooperativa e tutelarne i lavoratori. Dichiarazione dello stato di crisi e intervento diretto dei ministeri competenti attraverso i fondi di solidarietà sono i primi interventi, ma non basterà. Si dovrà mettere in campo un piano industriale d’emergenza per superare gli anni di fermo e rallentamento produttivo, preoccupandosi di trovare gli strumenti per presidiare il mercato con il marchio aziendale. Il distretto ittico dell’orbetellano ha in sé i mezzi e le intelligenze per reagire e condividere la strategia in una logica solidaristica. La Cgil farà tutto quanto nelle sue possibilità, compreso, se sarà necessario, accelerare il ricorso agli ammortizzatori sociali. I pescatori e la comunità orbetellana non rimarranno soli, è un impegno che ci prendiamo».
«E’ stata approvata all’unanimità la mozione portata in Consiglio regionale da Sì Toscana a Sinistra su proposta di SEL Grosseto, con la quale si chiedeva alla Regione di intervenire per rispondere al disastro nella laguna di Orbetello, dichiarando innanzitutto lo stato di calamità, ed impegnandosi per una strategia complessiva volta a ricostituire l’habitat naturale della laguna e per una gestione efficace della stessa che coinvolga in modo trasparente direttamente tutti i livelli istituzionali». Commenta il coordinatore provinciale di SEL Grosseto Marco Sabatini
«E’ un grande risultato per il quale dobbiamo ringraziare i consiglieri comunali di Sì Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori così come apprezziamo l’emendamento inserito durante la discussione per chiedere attenzione per le attività turistiche di Giannella e Feniglia. Prendiamo, però, atto di come sia stata eliminata dal testo tutta la richiesta di approfondimento su quello che (non) è stato fatto durante la gestione del Commissario, dando seguito ad una modifica avanzata dalla destra e accolta pur di arrivare ad una approvazione all’unanimità».
«Non possiamo non notare – prosegue Sabatini – che il PD avrebbe avuto i numeri per far approvare il nostro testo originario. Evidentemente la proposta della destra ha fatto comodo anche ai democratici, restii a collaborare con la sinistra, ma sempre disposti a strizzare l’occhio dall’altra parte. La nostra battaglia però non si ferma qui. Andremo avanti per far sapere a tutti i cittadini cosa non è stato fatto durante la gestione del Commissario. Attendiamo la risposta in Parlamento all’interrogazione della senatrice di SEL Alessia Petraglia e a quella che nei prossimi giorni verrà presentata in Regione. Non è nascondendo la testa sotto la sabbia – conclude – che, in futuro, si tenterà di prevenire disastri come quello che in queste settimane sta soffrendo Orbetello».
«Siamo sbigottiti nel sentire che la colpa del fenomeno anossico nella laguna di levante sia imputabile solamente al caldo eccezionale di questa estate, come se negli anni trascorsi, l’ultima nel non lontano 2003, non si siano verificate alte temperature paragonabili» interviene Michele Pianelli responsabile Lega Nord di Orbetello. «Ma questa moria di massa non si verificava da almeno 70 anni. Allora qualcosa che non funziona va ricercato nel modello di gestione della laguna nel periodo successivo al commissariamento. Le responsabilità del comitato scientifico sono sotto gli occhi di tutti; basti pensare alla soluzione delle poche pompe di ossigeno poste lungo la diga durante la prima fase della moria del 17 luglio, che sarebbero forse sufficienti per qualche vasca di itticoltura. Leggere poi ora che a ottobre la situazione migliorerà grazie alle piogge, all’abbassamento delle temperature e alla nuova flora acquatica che si verrà a creare dopo la morte della precedente per anossia, è veramente sconcertante. Siamo consapevoli che questo non sia il momento delle accuse ma dell’impegno e della solidarietà, ma le responsabilità non possono essere taciute e ricercheremo tutti gli atti per farle emergere. Per ora confidiamo nella dichiarazione dello stato di calamità e nelle auspicate risorse economiche che devono arrivare per risollevare il destino non solo della pesca in laguna, ma di tutta l’economia orbetellana».
Anche Raffaella Grana presidente Slow Food Toscana interviene «Questa notizia del disastro nella laguna di Orbetello è un bruttissimo colpo. Ho letto le cronache di questi giorni e anche con uno sforzo di immaginazione non potevo arrivare a pensare alla perdita di quelle quantità di pesce di tutte le specie e taglie. Sono a forte rischio la produzione della Bottarga di Orbetello – prodotto di punta fra i Presìdi Slow Food della Toscana – e tutte le altre produzioni ittiche, che hanno fatto di Orbetello e dei pescatori un simbolo di eccellenza gastronomica e culturale: è importante, da subito, rinsaldare i ranghi e presidiare l’intero ambiente lagunare.
Tante voci autorevoli sostengono da anni che è necessario un cambio di direzione e che i mutamenti climatici stanno innescando processi irreversibili e letali. Orbetello è un nuovo gradino di questa irresponsabile salita: quale sarà il prossimo? Come associazione regionale siamo a completa disposizione dei pescatori di Orbetello per organizzare insieme una immediata azione di sostegno alla pesca, con la volontà di aiutare, assistere e rilanciare prima possibile le loro attività.
Banca Monte dei Paschi di Siena ha stanziato un plafond di 10 milioni di euro per le imprese e le famiglie dei territori di Orbetello e dell’Argentario. Il sostegno denominato “Insieme per ripartire”, è destinato a far fronte alle più immediate esigenze a copertura dei danni alle aziende produttrici e alle famiglie. Il prodotto consente di disporre velocemente di un finanziamento a breve termine (con durata da 3 a 12 mesi). Per accedervi occorre una dichiarazione attestante i danni subiti e la documentazione di spesa. Ulteriori informazioni sono disponibili nelle filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena.