GROSSETO – «La decisione di demolire il vecchio ospedale ubicato nel tessuto antico della città è cosa francamente bizzarra, sia per i costi che inevitabilmente il lavoro di demolizione comporta, sia per l’assenza di progettualità dopo aver raso al suolo i volumi. Se non fosse che a pochi metri vi sono le mura medicee la cui vocazione al verde e allo svago è nota a tutti i grossetani, l’idea di farci anche un giardino sarebbe stata buona, ma come si può demolire una volumetria così imponente nel tessuto antico del centro storico senza neppure provare ad avere un’idea alternativa di recupero?». Questo l’intervento di Fabrizio Rossi, capogruppo di Fratelli d’Italia-An in consiglio comunale, in merito al vecchio ospedale di Grosseto.
«In questi anni di amministrazione Bonifazi-Borghi i progetti bandiera sono tutti sfumati e sul vecchio ospedale non è mai stato presentato un valido progetto di recupero. Nelle commissioni e in consiglio nessuna proposta in 9 anni per ridare alla città un bene che in precedenza era destinato alla socialità. È davvero bizzarro che in tutti questi anni non si sia cercata una strada percorribile di valorizzazione – aggiunge Rossi -. Eppure sono tante le funzioni che potrebbe svolgere quell’immobile se ristrutturato. La sede unica del comune, tanto di moda in campagna elettorale 4 anni fa dove andrà a finire? Le case per giovani coppie? Il centro di documentazione degli etruschi? La biblioteca? Erano le solite promesse elettorali alle quali ci avete ormai abituato?»
«Insomma cara giunta Bonifazi-Borghi, dopo 9 anni proprio non sapete cosa fare in un edificio storico per la città? Bene, spogliatevi delle vostre prerogative. Allora date la parola ai cittadini. Fate un concorso di idee, ascoltate architetti locali, coloro che hanno raccolto firme contro la demolizione – conclude Rossi -. Se non siete in grado di progettare qualcosa di meglio che la demolizione o verde, fate parlare i grossetani, aprite le porte alle idee. Un bene che in passato è stato valutato milioni di euro, come può valere niente fino a demolirlo?»