GROSSETO – Anche il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni interviene sulla vertenza Eurovinil e lo fa offrendo la collaborazione della diocesi e del suo ufficio per trovare insieme alle istituzioni locali una soluzione per evitare i licenziamenti programmati all’inizio di luglio.
Ecco l’internato del vescovo Rodolfo
Sulla vicenda Eurovinil, come su ogni altra vertenza che attenga al destino di un’azienda e di chi vi lavora, ci sono sempre due livelli di attenzione: uno più propriamente politico-sindacale, teso a tutelare al massimo i diritti di chi rischia di restare senza un lavoro; uno profondamente umano e solidale, che chiama in causa tutti coloro che ancora credono e sperano che nel lavoro, come in ogni altro ambito della vita sociale, la persona venga sempre al primo posto, sia rispettata nella sua dignità.
E’ per questo che avverto, come vescovo, il bisogno di intervenire pubblicamente per esprimere sgomento e forte preoccupazione per il precipitare della situazione, che per decine di lavoratori con le loro famiglie vede aprirsi davanti lo spettro della mobilità e quindi dei licenziamenti.
E’ un momento grave, che investe un’azienda storica e prestigiosa di questo territorio, che nel corso del tempo ha saputo continuamente rinnovarsi, e che appesantisce ulteriormente la già difficile situazione economica ed occupazionale della nostra terra.
In questi mesi come Chiesa abbiamo cercato di contribuire a tenere alta l’attenzione sull’Eurovinil e sul mondo del lavoro in generale, nella profonda convinzione che vertenze che interessano decine e decine di lavoratori non sono fatti privati, coinvolgono il nostro modo di abitare questo tempo, per ricercarvi dentro i segni di un umanesimo che generi sussulti di rinnovata speranza. Continueremo a farlo, con la presenza, la vicinanza, l’interessamento, la disponibilità a farci parte attiva per contribuire a tenere alta l’attenzione sui valori dell’uomo, che non possono mai essere sviliti da logiche economicistiche.
Mi auguro con tutto il cuore che possano esserci ancora spazi per evitare di posticipare all’8 luglio il previsto tavolo al Ministero dello sviluppo economico, confidando nel fatto che in tutte le parti coinvolte vi sia l’interesse a salvaguardare prima di tutto le persone.
Personalmente mi rendo nuovamente disponibile per lavorare, insieme alle istituzioni locali, ad un percorso che eviti esiti irreversibili e drammatici per tante famiglie.