GROSSETO – Non sembra ancora placarsi il dibattito sull’opera di Zed1, il murales posto davanti alle mura medice, in piena street art. Dopo l’inaugurazione ufficiale di ieri, sulla questione interviene Leonardo Marras, da poco eletto in Regione: «Gli artisti e le loro opere sono stati molto spesso origine di dibattito (così come gli interventi degli architetti e degli scienziati) perché le loro visioni sono individuali ed entrano in relazione con lo spazio e con gli “spettatori” solo dopo essere realizzate. Così è per l’opera di Zed1 realizzata nell’angolo che guarda il Cassero di Grosseto e in qualche modo l’edificio del carcere. Non userò aggettivi, non servono. La street art è espressione del nostro tempo, esplosa spesso nelle periferie urbane come una riconquista della bellezza, dell’uomo che tenta di migliorare il degrado creato dall’uomo».
«Il Comune di Grosseto ha saputo in questi anni con la Città Visibile riconoscere forme espressive moderne coniugandole con l’esistente, rendendo visibili giovani artisti locali, nazionali e internazionali che raccontano ciò che immaginano e pensano. Il murale di Zed1 da ieri ci guarda, ed è bello incontrarlo in quel corridoio angusto che costeggia le mura. Le forme e i colori dialogano con i mattoni medievali e, in qualche modo, li riconquistano alla città attuale. Abbiamo parlato tanto di riappropriazione della cinta muraria, del monumento: quest’opera d’arte, è un gesto d’amore che la città ha fatto a se stessa. Bravi!»