GROSSETO – Blocchi tra l’80 e il 90% degli scrutini anche in provincia di Grosseto. Lo afferma il portavoce Cobas a Grosseto Giuseppe Follino, che parla di «sciopero plebiscitario. In tantissime scuole maremmane è stato uno “sciopero a scrutinio zero”, come a Massa Marittima e al Polo Bianciardi». Ma anche a Follonica blocco del 100% degli scrutini all’ISIS (Istituto Superiore Istruzione Secondaria) di Follonica nella giornata di lunedì scorso; mentre mercoledì il blocco è stato dell’80% con possibile slittamento a dopo gli esami di maturità.
«Il 17 giugno il voto finale in Commissione sulla “buona scuola”, prima del passaggio in aula. Grosseto va a Roma per la manifestazione unitaria al Pantheon per la bocciatura del Ddl – proseguono i Cobas -. Anche ieri e nelle prime ore di oggi è proseguita con grande successo l’ondata dei blocchi degli scrutini in Maremma».
«Gli emendamenti costituirebbero una pezza peggiore del buco – prosegue Follino -. Come ad esempio quello che obbligherebbe i presidi a cambiare sede ogni tre anni, o al massimo ogni sei. Ammissione esplicita della pericolosità dei superpoteri al preside che una volta resi padroni stabili della propria scuola diverrebbero corruttibili: e dunque come rimedio andrebbero sottoposti a trasferimento coatto».
«Insomma, il PD e il governo non sembrano ancora voler prendere atto che i superpoteri vanno semplicemente cassati, – precisa il sindacato – le assunzioni e i licenziamenti, così come i premi e le punizioni ai docenti, sono idee e provvedimenti da cancellare per sempre, in quanto distruttivi della collegialità e dell’autonomia del lavoro docente, oltre che del buon funzionamento di una scuola di qualità».
«La Commissione cultura dovrebbe votare gli emendamenti mercoledì 17. Perciò, in tale giornata, con inizio alle 17, a Roma si terrà al Pantheon una manifestazione promossa dalle scuole di Roma, con la partecipazione dei COBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, oltre che di tante RSU, comitati e strutture studentesche e di genitori – conclude -, contro la cattiva scuola di Renzi e per la bocciatura del Ddl».