GROSSETO – La sede dell’Area vasta ad Arezzo continua a creare polemiche. Questa riforma della sanità non piace proprio a cittadini, sindacati e politica.
«A niente è valso essere tra i primi nella classifica al ribasso per il MES, a niente avere il discutibile primato di 150 posti letto in meno rispetto a quanto richiesto dalla regione ossia di 3,15 letti ogni 1000 abitanti, a niente avere i conti di bilancio in pari da anni, a niente aver decimato il personale dedito all’assistenza, ridotto costi per i farmaci… come si dice in Maremma siamo stati becchi e bastonati». Affermano dal sindacato Nursing up
«Infatti – prosegue il sindacato -, dopo avere assistito in silenzio e accondiscendenti al progressivo smantellamento della sanità maremmana, ai nostri amministratori locali non rimane nemmeno l’inutile zuccherino della direzione della ASL a Grosseto. Ebbene cari amministratori, sindaci e politici grossetani, dopo anni di silenzi più o meno interessati, dopo anni che la sanità non vi ha riguardato o comunque non nella vostra agenda, non basta un urletto stizzito per il disappunto sulla stampa ma occorre che riusciate a difendere questo territorio sempre più abbandonato a se stesso e che, abbandonando sterili e improduttive logiche di appartenenza, come sempre accade nel momento di redazione dei patti territoriali riguardanti oggi le ex zone e un domani forse le ex ASL, facciate fronte comune per tutelare e rilanciare la sanità maremmana. E che la direzione poi, se la facciano dove vogliono».
«Serve un supplemento di discussione – afferma il segretario Pd Barbara Pinzuti -. Abbiamo condiviso l’impostazione data dalla Regione alla riforma e alla creazione dell’ASL unica nello spirito di valorizzare tutte le realtà interessante. Una razionalizzazione del sistema che consentisse un equilibrio fra le tre Asl di Grosseto Siena a Arezzo, in maniera tale che nessuna ne venisse marginalizzata ma anzi qualificata nelle sue peculiarità. Ritengo che tale spirito sia ancora valido e sia opportuno appena definito il governo regionale aprire una discussione sul merito, anche col Pd di Arezzo e di Siena».
«Chi oggi si lamenta ha ragione – afferma la federazione provinciale del Psi -. La questione è particolarmente seria ed è vero che molti amministratori del nostro territorio non hanno forse capito la portata di quanto, ormai da tempo, è in essere un percorso che porterà al “disboscamento” della nostra sanità: abbiamo perso la centrale del Pronto Soccorso (ce ne doveva essere una sola regionale, ma alla fine l’hanno tolta a Grosseto, mantenendola Siena e Arezzo), abbiamo perso il punto di riferimento dirigenziale, si sono prodotti tagli importanti sui servizi (si legga: posti letto in Emergenza), si fa di Grosseto la sede per sperimentazioni fallimentari e non ponderate (l’intensità di cura, l’estremizzazione del sistema per acuti, senza adeguata previsione di strutture ricettive per anziani e cronici)».
«Già nel luglio del 2013 il Psi organizzò una conferenza alla sala Pegaso della Provincia denunciando i rischi per la sanità maremmana conseguenti alla applicazione della nuova normativa regionale. avevamo avanzato la proposta (quando ancora non era nota l’idea di portare la sede ad Arezzo) di istituire un consiglio di amministrazione territoriale di area vasta, che sia punto di riferimento per i cittadini del nostro territorio – prosegue il Psi -. Questa proposta l’avevamo fatta, e continuiamo a sostenerla, a scopo di correttivo rispetto ad un’ipotesi che comunque ci vede critici, visto che i luoghi delle decisioni sono portati sempre più lontani dai cittadini maremmani».
«Questi amministratori incapaci e poco seri nei confronti dei loro cittadini giocano a prendere in giro intere comunità e territori – afferma la Lega Nord di Grosseto -. La Lega Nord, radicalmente contraria all’accentramento delle ASL in tre macro-aree, che costringeranno i cittadini a numeri da circo per curarsi, ritiene inaccettabile che il PD speculi su argomenti così delicati per raccattare qualche voto in più al ballottaggio di Arezzo.
«La situazione per Grosseto e la Maremma sarebbe stata critica anche se la macro-ASL Sud avesse avuto Siena come sede principale – prosegue la Lega Nord -. Ma se è vero quello che afferma Rossi, i Grossetani dovranno impiegare ore di viaggio per arrivare a un centro di cura adeguato alle molteplici esigenze che essi possono avere. Visto che vogliono fare di Grosseto una succursale di Arezzo, i nostri “amici” del PD potrebbero almeno occuparsi di rendere più semplici e veloci i collegamenti: e infatti, Rossi non si limita a giocare sulla salute dei toscani della Toscana meridionale, bensì si concede anche la ciliegina della Grosseto-Fano, con la barzelletta del “sarà conclusa entro questa legislatura” come se negli ultimi decenni il PD non avesse avuto il tempo di realizzarla. Chieda piuttosto a Renzi se rientra nelle opere prioritarie del Governo, anziché spararle grosse».
«La Maremma per il PD e Enrico Rossi è terra di confine, anzi passerà da area vasta ad area vastissima – afferma invece Fabrizio Rossi capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Grosseto -. Adesso lo faranno con la solita faccia di bronzo, di coloro che ormai non hanno altro da chiedere a questa terra, dopo aver preso i voti. Sarebbe stato più onesto dire agli elettori quello che già era nella mente di coloro che in Toscana muovono le leve del potere, anziché venire a fare una gita turistica in Maremma a garantire, con le solite promesse, impegni che non saranno mai mantenuti. Sarebbe stato più onesto far capire ai maremmani cosa si cela dietro la nuova legge regionale 28/2015 ovverosia altri tagli al personale medico e paramedico in Provincia di Grosseto e lasciar parlare le urne cioè i maremmani, sulla scelta di Arezzo piuttosto che Grosseto. Oggi apprendiamo che la sede della super ASL Grosseto-Siena-Arezzo andrà ad Arezzo. Presto la centrale operativa del 118 passerà a Siena con tutti i problemi che ciò comporterà per la nostra provincia, con i suoi 1800 km di strade provinciali. Cosa dobbiamo attenderci domani contro la Maremma?».
«La politica maremmana non può continuare a prendere in giro i cittadini maremmani con i soliti discorsi di “convenienza” che coinvolgono i soliti noti – afferma Roberto Ghini per il Mat Lega Maremma -. Occorre un fronte comune che impedisca disastri e proponga interventi a favore della Maremma ! non possiamo permetterci ancora un impoverimento del nostro territorio, al contrario, dobbiamo batterci per il suo rilancio per togliere la Maremma, una volta per tutte dal quello stato di abbandono in cui ci ha costretto, da oltre sessanta anni, un governo di sinistra».