SCARLINO – «Se da un lato appare condivisibile l’iniziativa di promozione delle Bandite di Scarlino all’EXPO, nel portare a Milano i progetti riconosciuti a livello nazionale, che si intrecciano con molte delle eccellenze culturali e produttive del territorio grossetano, dall’altro sarebbe stato opportuno rendere trasparente alla pubblica opinione i costi dell’operazione, avvenuta peraltro senza alcuna selezione pubblica, né tantomeno senza un coinvolgimento degli operatori locali, che probabilmente avrebbero apprezzato la partecipazione alla preparazione». Così in una nota Monica Faenzi, consigliere del comune di Scarlino eletta nella lista: “il coraggio di cambiare”, commenta il comportamento del sindaco di Scarlino e presidente delle Bandite di Scarlino, il quale «attraverso una campagna pubblicitaria indubbiamente costosa, senza alcun atto di delibera comunale, si è fatto promotore di un’iniziativa che, attraverso l’utilizzo di fondi pubblici, avrebbe tutto sommato meritato una doverosa limpidezza, nel far conoscere il costo complessivo dell’intera iniziativa».
«Nella manifestazione milanese – prosegue Faenzi -, ha preso parte un’intera spedizione, capeggiata dallo chef, a cui si è aggiunto un lungo codazzo inutile e dispendioso, fatto di cene e viaggi, di soggetti direttamente coinvolti e non, il tutto avvenuto motu proprio! Pertanto, per quanto possa comprendere che l’EXPO rappresenti un’occasione irripetibile di riflessioni e arricchimento nello scambio interculturale, rilevo come ancora una volta l’amministrazione scarlinese dimostra una scarsa efficienza e sensibilità nell’utilizzo del denaro pubblico, coinvolgendo in manifestazioni di interesse collettivo per la comunità locale, solo gli amici degli amici».