GROSSETO – «Cosa fa la Regione per il latte della Maremma? Dorme? In meno di dieci anni, è stato chiuso un allevamento su cinque. Va bene il mercato libero, ma calarsi le brache, come diceva la mia nonna, è tutta un’altra cosa». Cristina Gimignani, candidata di Forza Italia alle prossime elezioni regionali parla della situazione degli allevatori.
«La biodiversità sul territorio deve essere tutelata con la creazione di condizioni nella filiera che diano il giusto peso al latte locale, per creare un polo che sia punto di riferimento per tutta la Toscana – prosegue Gimignani -. In Italia il prezzo del latte cresce di quattro volte dalla stalla allo scaffale, ma non avvantaggia l’allevatore, costretto a combattere con costi aziendali, burocratizzazione e lotta contro i predatori».
«Sono convinta che l’agroalimentare maremmano sia minato anche dalle scellerate politiche contro l’est Europa, che con la fine delle quote del latte, aumenterà l’importazione a bassissimo prezzo della materia prima. A discapito della qualità. La nostra. Una volta sparito l’obbligo d’indicare sull’etichetta la provenienza del latte e il luogo di produzione, ci stiamo ritrovando con prodotti falsamente venduti come italiani – conclude Gimignani -. Il prodotto nazionale non può essere messo fuori mercato dai soliti giochi di bussolotto».