GROSSETO – Tra i nominati del nuovo Atc, ambito territoriale di caccia «non c’è nessuno che rappresenti la parte sud della Provincia». Lo afferma con rammarico il consiglio provinciale di Libera caccia. «Noi, conoscendo in parte le nomine delle altre associazioni, avevamo deciso di presentare, proprio per colmare questo vuoto, Alessandro Cacciò, una persona d’Albinia che avrebbe così raccolto le richieste di tutti quei cacciatori e agricoltori che si trovano compresi nella fascia che va da Talamone a Manciano, a Capalbio passando per Orbetello, Monte Argentario e l’Isola del Giglio. Purtroppo per scelte che solo la politica e l’ufficio competente potrebbero spiegare, alla Libera Caccia è stato negato un rappresentante che invece è stato dato ad un’altra associazione venatoria che ha meno della metà dei nostri iscritti».
«Sicuramente si è voluto far scontare alla nostra associazione il fatto di non essere sempre allineata con quelli che in passato sono stati i diktat imposti dalla Provincia – prosegue Libera caccia -, basti ricordarsi che per il piano faunistico venatorio provinciale siamo stati gli unici a dare parere negativo all’innalzamento dei partecipanti alle battute al cinghiale e l’imposizione di lanciare solo fagiani di 60 giorni e quindi solo all’interno di voliere, erano e sono scogli insormontabili per avere una buona gestione del territorio».
«Tornando all’esclusione dalle nomine di un rappresentante della parte sud della Provincia, invitiamo tutti coloro che non hanno più un punto di riferimento territoriale in quella che era prima l’A.T.C. GR 8, a contattare sempre Alessandro Cacciò che farà da tramite con i due nuovi consiglieri che sono tesserati anche con la Libera Caccia. Con la speranza che venga eletto nuovo presidente dell’ATC un cacciatore od una persona competente che abbia a cuore il bene della caccia – conclude Libera Caccia -, cogliamo l’occasione per ringraziare, per il lavoro svolto, i membri dei tre A.T.C. decaduti».