GROSSETO – Proiettarsi verso il futuro, facendo capire alle nuove generazioni che l’artigianato non rappresenta un residuo del passato ma può essere un lavoro gratificante, fatto di grandi valori che si sposano perfettamente con le nuove tecnologie.
Priscilla Occhipinti, presidente grossetano dei Giovani Imprenditori, condivide con tutti i membri del gruppo di Grosseto ciò di cui si è parlato nei giorni scorsi all’assemblea nazionale del gruppo interno alla Confartigianato, dove appunto è stato presentato il “Manifesto dei nuovi artigiani del XXI secolo”. Otto punti che disegnano l’identità dell’imprenditore per proiettarlo in un futuro sempre più tecnologico e digitale: sono infatti otto geni quelli che hanno caratterizzato la storia millenaria e che oggi rendono il professionista del settore protagonista dell’economia globalizzata.
A cominciare dall’obiettivo dell’artigiano che consiste nel realizzare prodotti e servizi ben fatti. Per continuare con il suo stretto rapporto con il bello e con l’arte. Nel patrimonio genetico dell’artigiano c’è poi la continuità nel tempo con ciò che produce e il suo lavoro ha un valore di per sé e il profitto è strumento, non fine dell’impresa. Al quinto punto del Manifesto la capacità di rispettare la tradizione coniugandola con una forte propensione all’innovazione. E ancora, la grande vocazione al lavoro di squadra tipico della cultura artigiana. La tecnologia, poi, è lo straordinario strumento utilizzato per rafforzare la produzione che si realizza, all’ottavo punto del Manifesto, in un luogo di lavoro che è parte integrante del territorio in cui opera l’imprenditore.
“Il documento vuole essere una sorta di carta d’identità – spiega Priscilla Occhipinti – per conoscere quello che siamo stati e proiettarci verso quello che saremo: dobbiamo far arrivare il messaggio ai ragazzi perché comprendano che il lavoro artigianale ha ancora oggi una grande forza, sulla quale l’Italia e la Maremma, devono puntare per non perdere la sfida nel mercato globale. Ciò che da sempre contraddistingue il Bel Paese è infatti il nostro made in Italy, dobbiamo preservarlo e dargli continuità per rilanciarne la competitività, e dire ai giovani che nell’artigianato esiste un futuro di lavoro gratificante, che sulle proprie abilità, competenze, passioni si può costruire un avvenire”.