MONTIERI – A Montieri domenica 10 ricorre “il dì sacro a Giacomo,” come si canta ancora in un antico inno del tardo ’ 800. Il Giacomo festeggiato è Giacomo Papocchi da Montieri, Santo Jacopo Murato cioè, come fu chiamato ed invocato dal suo popolo subito dopo la sua morte, avvenuta nel paese natale, dove era sempre vissuto, nel 1289. Da allora la gente dell’antico castello minerario lo onora, lo prega e si affida alla sua protezione, dedicandogli tre feste nell’arco dell’anno.
Quella di domenica prossima, che si celebra da tempo immemorabile, probabilmente è una festa che si celebra a ricordo di una “sontuosa” traslazione delle sue reliquie dall’antico tempio vescovile di S. Giacomo alla chiesa parrocchiale, che ebbe luogo con grande solennità nel 1600.
Le celebrazioni sono iniziate questa sera 9 maggio alle ore 21 con la processione dalla chiesa parrocchiale all’antico tempio, cui è annessa la cella dove visse in eremitaggio per 46 anni il santo eremita (sopra la processione del 1964). Qui sarà cantata la tradizionale Compieta e sarà reso omaggio alle reliquie del Santo conservate; il corpo del patrono invece riposa in un’urna settecentesca nella chiesa parrocchiale.
Domanica al mattino alle ore 11 sarà celebrata la Messa solenne sempre nel Tempio di S. Giacomo apostolo ed alle 17 vi si terrà il canto del vespro con la conclusione della festa. In tal giorno si rinnovano le adesioni all’Opera santo Jacopo Murato, benemerita istituzione locale che ha come finalità quella di conservare e tramandare la memoria, il culto ed il messaggio del Santo, e di custodire sia gli edifici che gli arredi sacri che la devozione popolare nel tempo ha dedicato al Patrono.
La giornata di domenica a Montieri, si svolge anche la “festa al prugnolo” e sarà possibile visitare l’antico tempio romanico del XIII secolo e la cella del santo montierino.