FIRENZE – «Saranno i risultati elettorali a dimostrare chi davvero rappresenta ancora le istanze dei cattolici democratici in Toscana e chi viceversa ormai da tempo rappresenta solo se stesso e i propri interessi». Così il consigliere uscente Marco Carraresi (nella foto), esponente storico dell’Udc in Toscana, e candidato per la lista Popolo toscano.
«La realtà è comunque già adesso sotto gli occhi di tutti. Basta scorrere le liste elettorali per rendersi conto che mentre nelle liste de “Il Popolo Toscano” ci sono numerosi responsabili provinciali dell’Udc, altrove nessuno ha avuto il coraggio di metterci la faccia e di condividere un progetto, quello della “lista Lamioni”, che a nostro giudizio è miope e destinato all’insuccesso. A cominciare dal segretario regionale Lorenzo Zirri e dal presidente regionale Francesco Bosi».
«Hanno aderito invece al progetto de “Il Popolo Toscano” e sono candidati non soltanto il sottoscritto ma anche Enrico Mencattini a Prato, Federico Gorbi a Pistoia, Gaetano Ceccarelli a Lucca, Carlo Lazzeroni a Pisa, Antonella Fiaschi a Firenze: e a queste figure di dirigenti dell’Udc nazionale e locale si aggiungono anche con il loro esplicito sostegno Emanuel Cerciello e Gabriele Bellettini a Grosseto».
«Sabato prossimo diversi di noi sarebbero andati ben volentieri al consiglio nazionale dell’Udc a Roma per spiegare le ragioni della scelta fatta, ma purtroppo proprio pochi minuti fa la riunione è stata spostata a dopo la scadenza elettorale. Segno evidente di un partito che è ben lontano dallo schierarsi nel modo in cui vorrebbero gli attuali pseudo-rappresentanti del partito a livello toscano, i quali hanno fatto in modo che, per la prima volta nella storia delle elezioni regionali della Toscana, non fosse presente un simbolo con il chiaro riferimento alla tradizione democratico-cristiana».