di Barbara Farnetani
SCANSANO – «Oggi si apre un percorso nuovo perché il museo non è solo una esposizione relativa alla vite e al vino, ma le sale che sono state aperte riguardano la memoria storica di Scansano» Il sindaco Sabrina Cavezzini descrive così il nuovo percorso espositivo del museo archeologico della vite e del vino che è stato inaugurato oggi.
Le sale fanno parte dell’ex palazzo Pretorio, in cui si trovavano le carceri. In una di queste fu incarcerato anche il profeta dell’Amiata Davide Lazzeretti e a conferma di questo fatto negli anni ’90 fu trovata sui muri la firma dell’uomo che però fu ricoperta di intonaco. In ricordo del passaggio di Lazzeretti è stata sistemata in una delle celle una statua di ferro, incatenata al pancale in legno originale, proprio come avveniva all’epoca.
In una sala è stata riallestita la vecchia farmacia del paese ed esposto un prezioso erbario del ‘600 donato da una famiglia scansanese, e sempre da una donazione arriva la collezione di medaglie di Palladino Orlandini. Nell’occasione è stato anche proiettato, in anteprima, parte di un video sul progetto del vigneto etrusco e che sarà proiettato il prossimo 16 maggio a Magliano in Toscana.
Tra i presenti anche il sindaco di Magliano Diego Cinelli, che Sabrina Cavezzini ha ringraziato proprio per la disponibilità a questa rinnovata collaborazione «Alcuni dei reperti vengono dal territorio maglianese – precisa Cavezzini – è una zona ricca di testimonianze etrusche» (le foto sono di Paolo Fedeli).