GROSSETO – La scuola è morta, oppure agonizzante. Per questo le insegnanti si sono vestite di nero e hanno acceso un lumino in una sorta di veglia funebre per commemorare quel che resta della scuola pubblica.
Si è svolto oggi a Grosseto, in piazza Dante, così come in tutte le piazze d’Italia, il flash mob voluto da insegnanti e genitori per dire no alla riforma della “buona scuola” voluta da Matteo Renzi.
«Lo scopo del flash mob – raccontano gli organizzatori – è suscitare coinvolgimento emozionale e partecipazione dell’opinione pubblica sulla lenta agonia della scuola statale. Si tratta di una rappresentazione artistica vivente illuminata da lumini rossi, in totale silenzio e rigorosamente a lutto»
Ecco cosa chiedono le insegnanti, quelli che loro chiamano “i Si e i No” per una scuola statale che deve essere “patrimonio nazionale da difendere”
SI all’assunzione di tutti i docenti precari su tutte le cattedre vacanti
No al riordino degli organi collegiali
No all’assunzione diretta del personale
SI al rinnovo del contratto comparto scuola e sblocco degli scatti di anzianità
No agli sgravi fiscali per le scuole paritarie
SI ad un’ equa distribuzione del 5/ooo
No ad ulteriori poteri discrezionali nelle mani del Dirigente Scolastico
SI alla democrazia partecipata nella scuola
SI a graduatorie trasparenti
SI a maggiori risorse alla scuola statale
No alla creazione di albi territoriali dei docenti